Una decisione provvisoria perché il decreto è stato giudicato incostituzionale. A settembre la scelta definitiva, ma intanto si lavorerà ad una ristrutturazione.
La televisione pubblica greca Ert deve essere riaperta. Lo ha deciso il Consiglio di Stato con una decisione provvisoria, che dovrà essere poi ratificata in settembre, quando probabilmente le cose saranno già cambiate, se si sarà riusciti ad elaborare un progetto compiuto di ristrutturazione.. Questa decisione non vuol dire che i 2656 posti di lavoro sono stati salvati, né la Tv riprenderà a trasmettere come prima. Nelle prossime ore si chiarirà in che forme le trasmissioni ripartiranno, ma almeno il principio che l’informazione pubblica non può essere chiusa per decreto è stato stabilito. Anche in Grecia, anche durante la crisi. Ieri sera, verso le 22, quando la notizia della decisione è arrivata davanti al palazzo di Ert, dove si stava svolgendo un concerto di solidarietà organizzato dai dipendenti e dai cittadini che da giorni presidiano l’edificio, c’è stata una vera e propria esplosione di felicità, con applausi che hanno sovrastato la musica in esecuzione.
Intanto nel governo le cose vanno sempre peggio, i socialisti del Pasok e sinistra democratica, alleati dei conservatori di Antonis Samaras dicono di non aver mai saputo niente delle decisioni assunte dal premier su Ert. La decisione della magistratura, che ha definito il decreto incostituzionale, da un lato favorisce il calo della tensione, ma contemporaneamente offre uno strumento in più a chi contesta le decisioni di Samaras, spesso accusato di scegliere forzando un po’ la mano al Parlamento e ai partner di maggioranza.
Ezio Baldari