Taniche di Jenix, spray al peperoncino, nel liquido per disperdere i manifestanti
Gli attivisti sono finiti in ospedali riportando ustioni alla pelle causate dal prodotto
Dopo i sospetti suscitati dalle strane piaghe riscontrate dai medici sulla pelle dei dimostranti dello Gezi Park colpiti dai cannoni ad acqua, arrivano ora anche le immagini che dimostrano come siano stati inseriti dalla polizia turca degli agenti urticanti nell’acqua degli idranti usati per disperdere i manifestanti. Gli attivisti turchi stanno diffondendo le foto di agenti di polizia che caricano i cannoni ad acqua con taniche blu di ‘Jenix’, uno spray al peperoncino prodotto a Istanbul e che viene venduto in taniche da 10 litri solo a esercito e forze dell’ordine. Foto che ha ricevuto anche eunews.it e che pubblichiamo qui sotto. Ci sono anche le immagini di alcune delle persone finite in ospedale con delle ustioni causate, secondo l’attivista che ci ha inviato questo materiale, proprio dal contatto con il liquido.
Dopo una notte di scontri durati fino alle prime luci dell’alba, intanto anche quella di oggi si preannuncia come una giornata ad altissima tensione in Turchia. I sindacati hanno proclamato uno sciopero generale per protestare contro le violenze eccessive delle forze di polizia nei confronti dei manifestanti. Ma l’intenzione di medici, dentisti, architetti e dipendenti pubblici che hanno deciso di incrociare le braccia contro le azioni di governo non piace affatto al ministro dell’interno Muammer Guler, che ha già definito lo sciopero “illegale” e ha avvertito che le forze dell’ordine “non lo consentiranno”. Nella notte gli scontri sono proseguiti a Istanbul, Ankara e in diverse altre città del Paese. Secondo l’Ordine degli avvocati di Istanbul, solo in città sono state fermate circa 390 persone, mentre ad Ankara la polizia ne ha arrestate altre 150.
Tra i fermati anche un fotoreporter italiano di 28 anni. Daniele Stefanini, livornese, che è stato fermato a Istanbul dopo esser rimasto ferito negli scontri di piazza di domenica. Il fotografo italiano aveva perso i sensi dopo esser stato colpito alla testa mentre seguiva gli scontri in piazza Taksim. Portato in ospedale da un avvocato per i diritti umani, è stato tenuto sotto osservazione e quando, domenica sera, è stato dimesso, gli agenti lo hanno condotto in questura per accertamenti. Dal posto di polizia, Stefanini ha potuto contattare i familiari e l’ambasciata d’Italia che lo sta facendo assistere da due funzionari del consolato di Istanbul, tra cui un interprete. È probabile che venga espulso e che possa rientrare in Italia già domani o al più tardi mercoledì.
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