Il primo ministro lascia dopo l’arresto del capo del suo staff (e presunta amante) e di sette deputati ed ex ministri. Rischio elezioni anticipate
La Repubblica Ceca non ha più un premier e nemmeno un governo. Il primo ministro Petr Necas è stato costretto a dimettersi, travolto da uno scandalo di corruzione e abuso di potere che ha portato all’arresto di 7 tra deputati ed ex ministri e che ha coinvolto anche la sua più stretta collaboratrice e presunta amante, Jana Nagyova. In base alla costituzione ceca, dopo le dimissioni del premier sono attese quelle del governo. Il presidente Milos Zeman dovrà ora decidere se conferire un nuovo incarico o se indire elezioni anticipate.
Dopo avere resistito alle pressioni per alcuni giorni, Necas ha infine rassegnato le dimissioni, lasciando anche la carica di leader del suo partito Ods e manifestando l’intenzione di ritirarsi completamente dalla scena politica. L’ex premier ha negato il suo coinvolgimento penale nella vicenda, di cui si è però assunto “la completa responsabilità politica”. A rendere insostenibile la sua posizione, dopo una clamorosa retata nella sede del governo, anche il coinvolgimento nella vicenda della Nagyova. Quella che viene indicata dai giornali come la sua amante segreta è accusata non solo di avere fatto eseguire dai servizi segreti intercettazioni per interessi politico ed economici ma anche di avere utilizzato l’intelligence a scopi privati: avrebbe fatto spiare la rivale in amore, Radka Necasova, la moglie da cui Necas sta ora divorziando.
A questo punto Praga deve tentare di risolvere la crisi politica nella quale è precipitata. Al momento tutte le soluzioni sono possibili. Si va dalla sopravvivenza dell’attuale maggioranza di centrodestra guidata da un nuovo primo ministro fino alla fine naturale della legislatura, nella primavera del 2014, alla possibilità di un governo tecnico. Il capo dello Stato sinora ha mantenuto un certo riserbo, ma da indiscrezioni trapelate non appare disposto a ricorrere alle elezioni anticipate.
Mary Pop