Il vicepresidente della Commissione non ha voluto commentare le dichiarazioni del Cavaliere che ha detto: “Bruxelles il 3% nel rapporto debito/Pil e il Fiscal compact se li deve dimenticare”
La Commissione europea sceglie di tenere un profilo basso e preferisce non commentare le affermazioni di oggi di Silvio Berlusconi. “Noi lavoriamo sempre insieme ai governi” ha preferito glissare il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, a margine dell’audizione in che ha tenuto oggi in commissione Problemi economici del Parlamento europeo. Come a dire Berlusconi dica pure quello che vuole alla stampa, noi commentiamo solo gli atti dell’esecutivo guidato da Letta. Eppure quella del Cavaliere non è certo una presa di posizione di poco conto essendo egli il leader del secondo partito di maggioranza. L’attacco contro l’Ue di oggi è stato non da poco.
“Bisogna che qualcuno nel governo abbia il coraggio e l’autorevolezza di andare a Bruxelles e di dire a quei signori: ‘Noi siamo in questa condizione perché ci avete cacciato voi con la vostra dannata politica di austerità. Dobbiamo rimettere a posto le cose, da qui in avanti il limite del 3 per cento all’anno e il Fiscal compact ve lo potete dimenticare’” ha dichiarato sorvolando sul fatto, si ricorda qui a Bruxelles, che il Fiscal compact fu sottoscritto per l’Italia dal Governo Monti, che era sostenuto proprio dal Pdl, oltre che dal Pd e dall’Udc. “Ci volete mandare fuori dalla moneta unica? Fatelo. Ci volete mandare fuori dall’Unione europea? Ma no. Vi ricordiamo che noi versiamo 18 miliardi all’anno e ce ne ridate indietro solo dieci. Ma chi mai ci manda fuori dall’una e dall’altra parte?” ha continuato l’ex presidente del Consiglio durante la cerimonia di inaugurazione della casa di cura Villa San Mauro di Pontida, nel bergamasco.
“Il governo italiano ci ha assicurato di rispettare l’obiettivo del 3%” nel rapporto tra deficit e Pil si è limitato a rispondere Rehn ai giornalisti di Bruxelles che gli hanno chiesto un commento su queste affermazioni. Il vicepresidente dell’esecutivo Ue ha poi spiegato che la Commissione europea sta lavorando a un sistema che consenta di calcolare in modo diverso le spese anti-crisi nel calcolo del deficit, e la proposta potrebbe anche arrivare prima della pausa estiva. “Stiamo lavorando sulla definizione degli investimenti produttivi” ha concluso parlando con i cronisti.
Alfonso Bianchi
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Dario Prestigiacomo, Agenzia Vista Bruxelles – Alexander Jakhnagiev