I partiti Cdh ed Ecolo contrari alla proposta dei socialisti di realizzare il nuovo impianto in territorio fiammingo. Al presidente della regione chiesto un “piano B”
L’Heysel fa discutere, oggi più che mai. Nel 1985 fece discutere per il cedimento della gradinata che ospitava gli spettatori della finale di coppa dei campioni tra Liverpool e Juventus e che provocò la morte di trentanove persone, torna a far discutere oggi che il governo della regione di Bruxelles capitale intende raderlo al suolo per costruire un nuovo impianto in vista del campionati europei di calcio del 2020. E’ diventato oggetto di scontro politico, tra il partito socialista del ministro-presidente Rudi Vervoort e i Federalisti democratici francofoni (Fdf) – all’opposizione – che criticano la decisione.
A innescare le polemiche la scelta del sito, l’attuale parcheggio C dell’Heysel. Lì il governo di Bruxelles vorrebbe realizzare il nuovo stadio dopo la demolizione dell’impianto attuale, ma l’area si trova in territorio fiammingo e nel Belgio dilaniato dalla divisione tra francofoni e fiamminghi, la questione sta infiammando il dibattito politico. Il capogruppo del Fdf, Didier Gosuin, accusa il capo del governo della regione capitale di fare regali alla regione delle Fiandre, Vervoort replica ricordando che il terreno su cui sorge il parcheggio C dell’Heysel e su cui si intende realizzare il nuovo impianto è di proprietà della città di Bruxelles, ma ciò non basta a sciogliere il bandolo della matassa. Il terreno, ricadendo in territorio fiammingo, dovrà necessariamente essere al centro di concertazioni tra la regione di Bruxelles capitale e le Fiandre, con i francofoni sul piede di guerra.
“Un deputato del partito socialista, sindaco della città di Bruxelles, dovrà riconsiderare le proprie scelte se le Fiandre dovessero persistere con le loro rivendicazioni”, ha detto Gosuin riferendosi al rivale Vervoort. Le critiche piovono però anche dalla stessa maggioranza, dove c’è già a chi pensa a un “piano B” come il vicepresidente del Parlamento della regione di Bruxelles capitale, Bertin Mampaka del Centro democratico umanista (Cdh), partito francofono che fa parte della coalizione di governo. “Il piano B è l’Heysel”, ha rivelato Mampaka, che ha trovato subito la condivisione dei deputati dell’Ecolo, altro partito francofono della coalizione di governo. Si fa quindi strada l’ipotesi di radere al suolo lo stadio Re Baldovino per costruire il nuovo stadio sullo stesso posto, al posto dell’attuale impianto. Due dei tre partiti francofoni di governo (il terzo è il partito socialista) sono dunque contrari alla linea dei socialisti (è socialista anche il ministro per le politiche urbanistiche, Rachid Madrane) e suggeriscono con il loro “piano B” la via d’uscita da questa discussione tutta belga. Come andrà a finire in Belgio se lo chiedono un po’ tutti. A oggi è difficile prevederlo, ma intanto l’Heysel continua a far discutere.
Renato Giannetti
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