Il Presidente dell’Europarlamento contesta la decisione del governo di Atene di chiudere Ert
“Sorpresa e rammarico, non c’è stato alcun dibattito democratico nel Paese e con le parti”
Il Parlamento europeo ha appreso con “sorpresa e rammarico” la notizia della chiusura della televisione pubblica Ert da parte del governo di Atene senza “né preavviso, né un dibattito democratico all’interno del governo e con il Parlamento ellenico e le parti interessate”. Sono queste le parole usate da Martin Schulz in una lettera indirizzata al premier greco Antonis Samaras. L’Aula di Strasburgo aveva già espresso la sua indignazione per la chiusura dell’emittente televisiva e ora anche il suo Presidente ha deciso di far sentire la propria voce.
“Secondo il Trattato di Amsterdam e il suo protocollo, il sistema di radiodiffusione pubblica negli Stati membri è direttamente collegato alle esigenze democratiche, sociali e culturali di ogni società, nonché all’esigenza di preservare il pluralismo dei media” ha spiegato Schulz che ha ricordato a Samaras anche che “in base alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, la libertà e il pluralismo dei mezzi di comunicazione devono essere rispettati” e deve essere garantito ai lavoratori o ai loro rappresentanti “la consultazione in tempo utile” in casi come questi.
Per questo secondo Schulz la chiusura di Ert “mette in seria discussione la sua coerenza con il quadro giuridico fondamentale dell’Unione europea”. Il Presidente dell’Aula di Strasburgo conclude perciò la missiva con un invito a “riconsiderare la decisione di chiusura totale del servizio radiotelevisivo pubblico e offrire alternative per quanto riguarda la necessaria ristrutturazione del servizio radiotelevisivo pubblico lasciandone operativa l’offerta”.
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