Un volume curato da Lucia D’Ambrosi e Andrea Maresi, ‘Communicating Europe in Italy’ racconta chi e come informa su un’Europa che in troppi percepiscono ancora come un problema piuttosto che come un’opportunità
di Eloisa Gallinaro (ANSA)
Il vecchio vizio dei giornalisti e dei politici italiani di non scrivere e non parlare di Europa se non quando e’ funzionale o strumentale a dibattiti e scontri tutti interni alle logiche nostrane. La nuova condivisione social che bypassa gerarchie e confini e crea uno spazio di comunicazione aperto ma ancora sfilacciato. L’eterna difficoltà per tutti a considerare istituzioni e normative comunitarie una questione di ‘interni’ e non di ‘esteri’. Sono nodi strutturali che il volume curato da Lucia D’Ambrosi e Andrea Maresi, ‘Communicating Europe in Italy’, passa al setaccio, raccontando chi e come informa su un’Europa che in troppi percepiscono ancora come un problema piuttosto che come un’opportunità. Un’Europa che fatica a superare la barriera dell’incomunicabilità anche quando il protagonista e’ il Parlamento europeo, unica istituzione eletta. Strano? Non troppo se da schermi tv, pc e tablet si riversa sotto gli occhi degli italiani un flusso ininterrotto di dirette e differite dall’Aula della Camera e dal Transatlantico e mai una sola immagine dall’emiciclo di Strasburgo. E le confuse riprese delle bandiere dei 27 che accompagnano spesso i servizi sull’Europa difficilmente aiuteranno la gente a distinguere finalmente il Consiglio d’Europa dal Consiglio europeo. Il volume di D’Ambrosio (docente all’Università di Macerata) e Maresi (responsabile stampa della Rappresentanza in Italia del Parlamento europeo) racconta l’Unione con ”occhi” diversi, raccogliendo contributi di accademici, rappresentanti delle Istituzioni nazionali ed europee, addetti del settore e professionisti del giornalismo. E le tre parti in cui e’ articolato il testo chiariscono i punti chiave. La prima è un approfondimento sul tema della comunicazione pubblica in Europa, con riferimento specifico al caso italiano, e alle strategie di Istituzioni comunitarie e nazionali mirate all’informazione e alla comunicazione. Una seconda, centrata sul rapporto tra Istituzioni europee, cittadini e professionisti dell’informazione, evidenzia come valorizzare i processi di democrazia partecipata alla vita pubblica. La terza parte, infine, si concentra sul ruolo dei principali stakeholder che garantiscono e regolano l’accesso all’informazione europea attraverso i media tradizionali e le tecnologie digitali. Un libro che è una preziosa guida per chi dovrebbe ‘comunicare l’Europa’ e non riesce a farlo, per ignoranza o disinteresse. E chissà che non serva a far capire che le elezioni del 2014 sono elezioni europee e non il trito ‘test’ di politica italiana.
LUCIA D’AMBROSI, ANDREA MARESI (a cura di), ‘COMMUNICATING EUROPE IN ITALY‘ (EUM EDIZIONI, pp.171 – 17,85 euro)
“Comunicare l’Europa in Italia” sarà presentato oggi a Roma da Gianni Pittella e Roberta Angelilli. Oltre agli autori ed ai due vice presidenti del Parlamento europeo, parteciperanno al dibattito anche il direttore responsabile di Euractiv.it, Giampiero Gramaglia, che farà da moderatore, Francesco Adornato dell’Università di Macerata e Franca Faccioli de La Sapienza di Roma. L’incontro si terrà alle ore undici e trenta nello “Spazio Europa” di Via IV Novembre a Roma.