I deputati chiedono che il fondo per gli indigenti sia mantenuto al livello attuale. Commissione e Consiglio avevano proposto la riduzione di un miliardo portandolo a 2,5 miliardi per il 2014-2020
Gli aiuti alle persone più povere non si toccano. Il Parlamento europeo fa fronte Comune contro la proposta di ridurre i fondi destinati agli indigenti: Strasburgo ha chiesto a larga maggioranza (513 voti favorevoli, 149 contrari e 27 astensioni) che il bilancio del nuovo fondo per il 2014-2020 sia mantenuto almeno al livello attuale di 3,5 miliardi. In sostanza: no alla proposta di Commissione e Consiglio che, durante i negoziati sul bilancio a lungo termine dell’Ue, hanno proposto di ridurlo a 2,5 miliardi.
Il nuovo Fondo europeo per gli indigenti dal prossimo anno sostituirà l’attuale Programma di distribuzione alimentare, per sfruttare al meglio le eccedenze alimentari ma anche per soddisfare altre esigenze di base dei cittadini dell’Ue. Inaccettabile, secondo gli eurodeputati, pensare di ridurlo. “Quasi 120 milioni di cittadini europei sono a rischio di povertà o di esclusione sociale. Oltre 40 milioni soffrono di grave deprivazione materiale e i senzatetto sono oltre quattro milioni” fa i conti il relatore Emer Costello (S&D). “Il nuovo fondo – aggiunge – è uno strumento importante per alleviare gli effetti della crisi economica e sociale e rappresenta l’espressione concreta della solidarietà dell’Europa verso i suoi cittadini più vulnerabili”.
“Comprendiamo benissimo le difficoltà economiche degli Stati membri – commenta il voto Giovanni La Via (Ppe) – ma non possiamo pensare di operare tagli su fondi che fanno della solidarietà il proprio principio cardine, come il fondo per gli indigenti”. Il messaggio lanciato oggi, sottolinea, “è rivolto agli Stati membri affinché riflettano sull’importanza di mantenere intatto il plafond destinato a questo fondo”.
Bene il messaggio lanciato dall’Aula di Strasburgo anche per i liberali. “Questo fondo è destinato a fornire aiuto ai cittadini più poveri dell’Unione europea. Queste persone, che sono le più colpite dalla crisi finanziaria hanno bisogno del nostro sostegno e questa è un’espressione della solidarietà europea in azione”, commenta Marian Harkin dell’Alde.
Nonostante l’approvazione del testo modificato, la votazione sulla risoluzione legislativa è stato rimandato in vista dei negoziati che dovranno aprirsi tra il Parlamento, Commissione e Consiglio sulla cifra da destinare ai più poveri. L’ammontare del bilancio finale del fondo dipenderà anche dall’esito dei negoziati sul bilancio UE per il 2014-2020.
L. P.