Per il tribunale gli studiosi che richiedono finanziamenti si trovano di fronte “a inutili incoerenze”
Il relatore dell’audit: “La Commissione deve razionalizzare la gestione del programma quadro”
A complicare la già non sempre facile vita dei ricercatori ci si mette anche la burocrazia. La Corte dei Conti europea ha criticato il modo in cui l’esecutivo comunitario sta gestendo il Settimo programma quadro per la ricerca. Secondo il tribunale gli studiosi che richiedono finanziamenti si trovano di fronte “ a inutili incoerenze” e inoltre questi finanziamenti sono indirizzati alla ricerca di alta qualità “ma con minore attenzione all’efficienza”.
“In un periodo di crescente pressione sul bilancio Ue, la Commissione deve razionalizzare la propria gestione del programma quadro” ha affermato Ladislav Balko, il membro della Corte responsabile della relazione. “Attuando le nostre raccomandazioni, la Commissione può non soltanto incrementare la propria efficienza, ma anche ridurre l’onere amministrativo gravante sui ricercatori e quindi far sì che il programma quadro abbia maggiore successo” ha aggiunto Balko.
L’audit ha rilevato che la Commissione pur avendo introdotto una serie di semplificazioni nelle regole di partecipazione non ha fatto ancora abbastanza. Ad esempio solo nel 2012 la durata dei processi di assegnazione è stata ridotta a nove mesi.
La Corte ha riscontrato poi che l’attuazione delle iniziative tecnologiche congiunte è stata ostacolata da un quadro giuridico eccessivamente complesso e che la Commissione non ha dimostrato in maniera sufficiente che i fondi messi a disposizione dal meccanismo di finanziamento portino ad investimenti superiori in livello a quelli che i beneficiari avrebbero realizzato senza denaro pubblico. Per il tribunale è possibile ottenere guadagni in termini di efficienza sviluppando nuovi strumenti di gestione delle sovvenzioni, riallocando risorse umane, abbreviando i tempi dei processi e adattando il modello di controllo finanziario al rischio di errori.
Il Settimo programma quadro è uno degli strumenti chiave con cui l’Unione finanzia la ricerca. Ha lo scopo di rafforzare la competitività industriale e soddisfare le esigenze in materia di ricerca. Per il periodo 2007-2013 ha disposto di una dotazione finanziaria di oltre 50 miliardi di euro. La maggior parte di questa dotazione è spesa dalla Commissione o dalle agenzie esecutive di quest’ultima a titolo di sovvenzioni.