Il premier annuncia un piano nazionale entro l’estate, il Presidente del Consiglio europeo cinque azioni aggiuntive. Sulla crisi: “Rimanere costanti, siamo nel momento più difficile”
Lo avevano detto nel corso dell’ultimo Consiglio europeo a Bruxelles, lo confermano da Roma: la priorità, per l’Italia come per l’Europa, è combattere contro la piaga della disoccupazione giovanile. A Palazzo Chigi, dove oggi si sono incontrati, il premier Enrico Letta e il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, arrivano in piena sintonia e ognuno con promesse precise. Il belga snocciola cinque “azioni aggiuntive” che Bruxelles intende portare avanti per integrare le iniziative già prese in campo lavoro, l’italiano assicura che un piano nazionale per i giovani sarà varato dal governo prima del Consiglio europeo di fine giungo e dovrà avere il via libera delle camere prima dell’estate.
Come già stabilito prima ancora che Letta diventasse premier, il tema sarà centrale nel prossimo Consiglio europeo. Con Letta “abbiamo parlato delle misure concrete da portare e delle nostre proposte sulla disoccupazione giovanile” ha spiegato van Rompuy dopo l’incontro, aggiungendo: “Ho già scritto a tutti i leader europei affinché si preparino”. Quello che l’Europa può fare, ricorda, “andrà in aggiunta e a sostegno delle riforme necessarie a livello nazionale”. Come a dire: Bruxelles non può fare tutto da sola. Ed Enrico Letta non si fa trovare impreparato: il piano italiano contro la mancanza di impiego per i giovani arriverà a breve: “Sarà presentato dal governo prima del Consiglio europeo, sarà composto da molti interventi che cercheranno di toccare il rapporto tra lavoro e istruzione e il problema della disoccupazione al Sud” spiega Letta. “Saranno provvedimenti che prenderemo a 360 gradi – promette – e che riteniamo debbano venire approvati prima dell’estate perché è importante che l’Italia già nel secondo semestre sia operativa”. E le misure da mettere in campo per l’occupazione giovanile, si preoccupa subito di garantire Letta all’Europa, saranno prese “dentro le regole di bilancio che ci siamo dati”.
Le cinque azioni aggiuntive immaginate da Bruxelles si riassumono in cinque punti: dal cofinanziamento di progetti regionali dall’inizio del 2014 alla accelerazione del programma di ‘garanzia giovanile’ in tutti i Paesi. Passando per le risorse disponibili della Bei e del Fondo Europeo di globalizzazione, il maggiore coinvolgimento dei partner sociali e la promozione e l’incremento della mobilità transfrontaliera.
Quello del lavoro non è però l’unico tema sul tavolo. “Al vertice Ue di giugno parleremo anche della questione del credito alle piccole e medie imprese. La situazione non è soddisfacente. L’accesso è più costoso in Italia rispetto ad altri Paesi” ha affermato van Rompuy. Un problema su cui devono intervenire anche Banca centrale europea e Banca europea degli investimenti: “Bce, Bei e Commissione messe insieme possono risolvere il problema. Mi aspetto una proposta prima del Consiglio Europeo di giugno”, ha assicurato il presidente del Consiglio Ue.
In Italia, come in tutta l’Eurozona, le difficoltà ci sono ancora e bisogna tenere duro. “Siamo nel momento più difficile, di fase intermedia, dopo la violenta tempesta ma prima che le nubi si diradino” descrive metaforicamente la situazione Van Rompuy. Per questo: “È essenziale rimanere costanti nel nostro impegno, tenendo la rotta”. Un buon passo avanti il nostro Paese l’ha fatto con l’uscita dalla procedura di infrazione per debito eccessivo. “Un importante riconoscimento degli sforzi di bilancio operato dall’Italia negli ultimi anni” la definisce van Rompuy, che aggiunge: dovrà essere uno stimolo perché siano “attuate le riforme necessarie per proseguire sulla strada della crescita e dell’occupazione”.
Letizia Pascale