Stabilite le scadenze e la natura eco-friendly delle opere di messa in rete, ma sulle risorse da destinare si aspetta l’esito dei negoziati sul bilancio settennale
Parlamento europeo e Consiglio Ue trovano un accordo in sede di trilogo sulle linee guida per le Ten-T, le reti di trasporto europee. Un’intesa a detta di tutti importante, ma che non ha ancora alcuna copertura finanziaria: le risorse per la realizzazione dell’integrazione europea dei trasporti sono contenute nella proposta di quadro finanziario pluriennale dell’Ue, attualmente ancora in fase di negoziazione (per il periodo 2014-2020 l’ultima proposta è di 23 miliardi solo per i trasporti). Avanti con le linee di principio, quindi: senza stravolgere le proposte della Commissione europea restano ferme le scadenze. Le opere da mettere in rete rientranti nella lista del cosiddetto “core network” (la rete principale) dovranno essere realizzate entro il 2030, tutte le altre entro il 2050. Resta fermo il principio per cui sole le opere che porteranno “valore aggiunto europeo” riceveranno accesso ai fondi europei. In sostanza, solo realizzando opere di messa in rete. Fissato anche il principio della sostenibilità delle opere di interconnessione: la costruzione dei corridoi dovrà portare, al 2050, all’abbattimento del 60% di emissioni di carbonio rispetto ai livelli del 1990.
Confermati anche i principi delle piattaforme di corridoio (le dieci sezioni in cui si suddividerà la rete principale) e dei loro gestori: si creerà una struttura di governance che elaborerà e attuerà “piani di sviluppo di corridoio” (le “piattaforme di corridoio”, appunto, per riunire tutte le parti interessate e gli Stati membri). I piani serviranno a coordinare efficacemente i lavori svolti lungo il corridoio in Stati membri diversi e in diverse fasi del progetto. Le piattaforme dei dieci principali corridoi della rete centrale saranno presiedute da coordinatori europei.
Per i negoziatori del Parlamento europeo, Ismail Ertug (S&D) e Georgios Koumoutsakos (Ppe), l’accordo “è un importante passo avanti”, perché da una parte “le reti Ten-T contribuiranno ad accrescere la mobilità e la competitività dell’Europa”, e dall’altra parte in un momento di crisi come questo “diventano un elemento di cruciale importanza per la creazione di posti di lavoro e per la crescita”. Solo la rete principale interessa 83 porti europei principali mediante collegamenti ferroviari e stradali, 37 aeroporti principali mediante collegamenti ferroviari verso grandi città, 15.000 chilometri di linee ferroviarie convertite all’alta velocità e 35 grandi progetti transfrontalieri per ridurre le strozzature. L’Italia vede inseriti nella rete di trasporto principale delle Ten-T dieci aeroporti (tra cui Roma Fiumicino e i due scali di Milano Linate e Milano Malpensa) e il porto di Augusta (Siracusa). Contento Giovanni La Via, capo delegazione del Pdl in Parlamento europeo. “Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto dalla nostra delegazione – ha spiegato l’eurodeputato siciliano – che ha permesso di inserire il porto di Augusta tra le opere che beneficeranno dei fondi europei”.
R.G.