Il gruppo ha scritto una lettera aperta al Governo Letta per chiedere misure incisive
Cofferati (S&D): “A causa dell’emigrazione il nostro Paese sta sprecando risorse importanti”
Rinaldi (Alde): “I dati sono drammatici, c’è bisogno di un impegno concreto delle istituzioni”
“L’incubo della disoccupazione giovanile è già realtà. Partire sta diventando un obbligo, non più una scelta”. Così inizia la lettera dei Giovani Italiani a Bruxelles, una lettera che hanno deciso di indirizzare al Governo e a tutte le forze politiche italiane per richiedere azioni concrete e veloci. La disoccupazione giovanile in Italia è arrivata ormai al 38,4 %, un ragazzo su tre è disoccupato, mentre l’emigrazione verso altri Paesi è cresciuta del 30% solo nel 2012. Al Parlamento europeo il gruppo ha organizzato un dibattito con gli eurodeputati Sergio Cofferati (S&D) e Niccolò Rinaldi (Alde) sulla proposta di un sistema di garanzia progettato dall’Ue. Si tratta di una misura fondamentale per Francesca Minniti, co-fondatrice di Giovani Italiani a Bruxelles, e deve essere applicata anche a livello nazionale per garantire a tutti i gli under 25 il diritto a un lavoro di qualità, uno stage o una formazione entro quattro mesi dalla laurea.
I giovani lamentano soprattutto la mancanza di opportunità lavorative e meritocrazia che li costringe a lasciare il proprio Paese. Ma anche la corruzione e i clientelismi che viziano le scelte nei concorsi e nella ricerca di posti di lavoro. Minniti, che ha lasciato l’Italia da quasi quattro anni, ha affermato: “Io sono emigrata perché in Italia il mio curriculum non era nemmeno letto, mentre a Bruxelles ho trovato una città aperta alla meritocrazia, ma vorrei avere l’opportunità di poter tornare a vivere nel mio Paese”.
E lamentano anche i continui tagli alla ricerca e all’istruzione che, denunciano, hanno minato la fiducia nella possibilità di poter costruire un futuro in Italia, anzi in I-taglia, come l’hanno ribattezzata.
Una strategia di lungo termine per l’occupazione appare sempre più urgente e i partecipanti al dibattito hanno evidenziato cinque priorità su cui i politici dovrebbero porre attenzione: investire nell’istruzione e nella ricerca, promuovere la formazione e l’accesso al mercato del lavoro, favorire le assunzioni dei giovani, semplificare l’accesso al credito e riformare l’esercizio del diritto di voto per chi si trova temporaneamente all’estero.
Secondo Cofferati lo strumento della Garanzia Giovani è culturalmente innovativo, anche se le risorse stanziate sono poche e deve quindi essere accompagnato da politiche per la crescita concrete e veri ammortizzatori sociali. “La disoccupazione giovanile, in Italia e in Europa, si è rapidamente trasformata in una vera e propria emergenza sociale. Serve subito una netta inversione di tendenza, soprattutto perché il nostro Paese, a causa dell’emigrazione giovanile, sta sprecando risorse importanti” ha affermato l’ex sindaco di Bologna. “La priorità – ha proseguito Cofferati – deve essere innanzitutto creare lavoro, i fatti hanno dimostrato che aumentare la flessibilità non crea occupazione, ma frantuma diritti sia per i padri che per i figli”.
Da canto suo Rinaldi ha sottolineato che si potrebbero trovare nuove risorse per i giovani anche attraverso una vera lotta contro l’evasione fiscale, che costa 165 miliardi all’anno. Nel ribadire l’impegno a sostenere l’iniziativa della Commissione ha affermato:“Alla luce soprattutto dei dati drammatici nel nostro Paese sul tasso di disoccupazione giovanile dobbiamo richiedere al governo un impegno concreto per intercettare questa possibilità che viene dall’Ue”.
Irene Giuntella
Il video – I Giovani Italiani a Bruxelles leggono la lettera al Governo