Per richiedere i soldi ancora disponibili c’è tempo soltanto fino alla fine dell’anno
Per il ministro alla coesione territoriale Trigilia il nostro Paese “non può perdere un euro”
Rimangono 31 miliardi di euro e due anni e mezzo di tempo per sfruttarli: perché i fondi comunitari del ciclo 2007-2013 ancora disponibili non vadano perduti l’Italia deve agire in fretta. È l’urgenza su cui hanno concordato, al termine di una due giorni di colloqui a Roma, il ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia e il commissario Ue alle Politiche regionali, Johannes Hahn. Per spendere i fondi (su cui la compartecipazione dell’Italia è attualmente fissata al 40%) c’è tempo fino a dicembre 2015 ma, rientrando nella programmazione 2007-2013, i progetti vanno presentati entro la fine dell’anno in corso.
“Il quadro resta preoccupante: non possiamo permetterci di perdere un solo euro, nella situazione in cui si trova il Paese” ha sottolineato Trigilia. Il ministro ha anche evidenziato la necessità di evitare una “pesante sovrapposizione tra la fine del vecchio (2007-2013) e l’inizio del nuovo ciclo (2014-2020)”. Per questo i tecnici del ministero stanno lavorando su tempi stretti. A breve, entro il mese di luglio, sarà realizzato un censimento dei programmi “per identificare quelli che sono a più alto rischio di definanziamento” così da riconvertire le risorse su obiettivi più facilmente realizzabili.
Per raggiungere il risultato, hanno anche annunciato Trigilia e Hahn, a breve nascerà una task force che sosterrà la Regione Calabria nell’utilizzo dei fondi europei, così da accelerare l’attuazione dei programmi in corso. Si opererà con un piano di lavoro comune tra Commissione Ue, Ministero dell’Economia, Ministero per la Coesione Territoriale e amministrazione regionale. Una decisione presa “dopo una serie di incontri tenuti con il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti” per cercare di minimizzar il rischio di perdere denaro che, secondo il Commissario europeo, rimane tuttora reale. La task force, ha spiegato, sosterrà la Regione, “al pari di quanto fatto nei mesi scorsi con Campania e Sicilia”, nel processo di certificazione della spesa 2015, nella valutazione di fattibilità dei progetti e nel sostegno per la predisposizione dei requisiti, che nel prossimo ciclo di fondi Ue sarà più stringente.
Non solo. Si è parlato anche dell’ipotesi di creare un’Agenzia col compito di sostenere le amministrazioni in difficoltà nel gestire i programmi e con un ruolo diretto nel progettare gli interventi. La nuova Agenzia prevede un ruolo attivo del governo centrale nella gestione dei progetti, concentrando gli obiettivi per evitare casi di ‘frantumazione’. “È necessario – ha sottolineato Hahn – un ripensamento profondo della governance dei programmi finanziati dai fondi strutturali”. È importante, ha anche aggiunto avviare una “competizione virtuosa” tra i territori grazie alla valorizzazione delle best practice.
Letizia Pascale
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