Weber (Alde): “Abbiamo bisogno di regole per evitare un’eccessiva concentrazione dei giornali”
Guillaume (S&D): “Fondamentale stabilire i criteri per la nomina dei dirigenti dei servizi pubblici”
Ogni anno l’Unione Europea dovrebbe monitorare l’effettivo grado di pluralismo e libertà dei media. E’ quanto chiede il Parlamento di Strasburgo. E ce n’è davvero bisogno a quanto pare: secondo i dati di Reporter Senza Frontiere in Ungheria si pagano gli effetti di una legislazione repressiva, in Grecia i giornalisti si trovano ad operare in un’atmosfera sociale e professionale disastrosa: esposti alla rabbia popolare e continuamente costretti ad affrontare la violenza sia della polizia che degli estremisti, soprattutto i neonazisti del partito Alba Dorata. In Romania la calunnia e la diffamazione sono state di nuovo introdotte come reati, solo dopo una sentenza della Corte Costituzionale. L’Italia attende ancora una legge sul conflitto di interessi.
In questa situazione l’Europarlamento, riunito in plenaria, ha dunque sentito l’urgenza di approvare, con 539 voti favorevoli, 70 contrari e 78 astenuti, la risoluzione di Renate Weber, eurodeputata del Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (Alde), contro le pressioni e le influenze degli editori, delle lobby politiche ed economiche che rendono complesso per i giornalisti compiere il proprio lavoro in autonomia e libertà.
La risoluzione chiede che la Commissione europea, l’Agenzia dei diritti fondamentali, l’Istituto Universitario Europeo (IUE) e il Centro per il pluralismo e la libertà dei media, preparino relazioni annuali per monitorare la situazione nei diversi Paesi e individuare i possibili interventi in difesa e a garanzia della libertà e dell’indipendenza dell’informazione.
Secondo la relatrice del testo l’esecutivo di Bruxelles ha dimostrato, fino ad ora, di essere piuttosto debole nell’affrontare il problema. “Questa risoluzione esiste perché la Commissione Europea e soprattutto il Commissario per i Diritti Umani, non hanno mai reagito prontamente ogni volta che la libertà di stampa ha subito degli attacchi nei Paesi membri” ha dichiarato Weber.
Ad allarmare gli europarlamentari sono, in particolare, le questioni relative ai conflitti di interesse e alla concentrazione dei media che richiedono, sempre più urgentemente, norme che riguardino la trasparenza delle proprietà dei mezzi di comunicazione. L’avvicinarsi poi delle elezioni rende sempre più urgente la previsione di nuove regole per i servizi di informazione politica al fine di garantire una panoramica più completa possibile che veramente tenga conto di tutte le proposte politiche. “Abbiamo bisogno di trasparenza nella proprietà dei media, di regole per evitare un’ eccessiva concentrazione dei media e di affrontare i conflitti di interessi” ha aggiunto Weber.
Fal canto suo Sylvie Guillaume, vice-presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, ha affermato: “La libertà dei media è un elemento essenziale per rafforzare le nostre democrazie. Ecco perché noi sostemiamo con forza qualsiasi azione volta a stabilire i criteri per la nomina dei dirigenti dei media pubblici e la lotta contro le concentrazioni eccessive di proprietà del settore”.
Irene Giuntella