Doveva essere il summit delle reti e della lotta all’evasione, ma Letta riesce a farlo passare come quello dell’impegno comune contro la disoccupazione giovanile “su proposta italiana”
La riunione di oggi dei capi di Stato e di governo era nata come data per discutere i soli temi energetici, è diventata poi la giornata della lotta all’evasione fiscale, responsabile di perdite annue per 1.000 miliardi di euro per tutta l’Ue. Alla fine, è diventata quella delle promesse sul lavoro. Come ha annunciato il presidente del consiglio Enrico Letta: nel prossimo vertice di giugno “su proposta italiana” si cercheranno strumenti concreti contro la disoccupazione giovanile, che subito dopo, a luglio i ministri del Lavoro dei ventisette dovranno trovare il modo di metter in pratica a Berlino, in una riunione straordinaria ospitata dal governo tedesco. In realtà Berlino e Parigi, come ha spiegato al termine del vertice il presidente francese François Hollande, sono già avanti, e anche avanti rispetto alle pretese di protagonismo dell’Italia, e avvieranno “colloqui bilaterali così da adottare insieme un contributo congiunto per il summit di giugno”, il primo atto comune, in oltre un anno.
Sugli altri fronti, tutto come previsto: impegni di principio su cui si tornerà a discutere “entro dicembre 2013”. Si è deciso, per i temi in agenda, che è ora di completare il mercato unico dell’energia, e che va attuato a livello comunitario lo scambio sulle informazioni dei conti bancari come passo per la lotta all’evasione fiscale. In questo campo i leader europei hanno riaffermato gli obiettivi di completamento del mercato interno dell’energia entro il 2014 e di sviluppo delle interconnessioni entro il 2015, “in modo da porre fine all’isolamento di Stati membri dalle reti europee di distribuzione del gas e dell’energia elettrica” entro quella data. Si invitano pertanto gli stati “all’attuazione efficace e coerente del terzo ‘pacchetto energia’”, con la Commissione europea che ha intenzione di riferire sui progressi nell’attuazione del mercato interno dell’energia all’inizio del 2014. Gli Stati membri, da accordo chiuso oggi, procederanno a “lo scambio periodico di informazioni sulle più importanti decisioni nazionali in materia di energia aventi un possibile impatto su altri Stati membri”. Si rendono quindi “necessari notevoli investimenti” in infrastrutture energetiche nuove e intelligenti per garantire l’approvvigionamento continuo di energia a prezzi accessibili. Inoltre si rende “fondamentale” intensificare “ulteriormente” la diversificazione dell’approvvigionamento energetico dell’Europa e sviluppare risorse energetiche interne così da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, ridurre la dipendenza energetica esterna dell’UE e stimolare la crescita economica”. In questo senso si è deciso di proseguire lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile, “assicurando al tempo stesso l’efficacia in termini di costi, l’ulteriore integrazione di mercato e la stabilità delle reti”. Inoltre la Commissione europea intende valutare “un ricorso più sistematico alle fonti di energia interne on-shore e off-shore ai fini del loro sfruttamento sicuro, sostenibile ed efficace sotto il profilo dei costi”.
Sul fronte fiscale, i leader europei hanno ribadito l’importanza di adottare provvedimenti efficaci per combattere l’evasione fiscale e la frode fiscale, “soprattutto nell’attuale contesto di risanamento dei conti pubblici”. Una diretta conseguenza di ciò, ha spiegato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, a fine lavori, è che anche Austria e Lussemburgo dovranno rimuovere il segreto bancario e fornire informazioni su conti aperti nei propri istituti di credito a partire da fine anno. I due paesi hanno condizionato a un accordo con i cinque paesi extra-Ue (Andorra, Liechtenstein, Monaco, San Marino e Svizzera) il loro benestare alle proposte comunitarie in tema di totale scambio di informazioni, ma “alla fine dell’anno – ha precisato Letta – si procederà con un scambio automatico di informazioni tra paesi membri, che siano conclusi o no i negoziati con i cinque paesi extra-Ue”. Mentre per quanto riguarda l’Iva il Consiglio europeo si aspetta che vengano adottate le direttive sul meccanismo di reazione rapida e sul meccanismo di inversione contabile “al più tardi entro la fine di giugno 2013”.
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