Da Strasburgo sì ai poteri di vigilanza alla Bce che controllerà gli istituti finanziari di tutta l’Unione
Per il via libera definitivo bisogna sciogliere il nodo responsabilità dell’Eurotower di fronte all’Aula
C’è anche l’accordo tra i governi per varare tutto entro la fine del 2013
dall’inviata Letizia Pascale
Sì del Parlamento europeo alle proposte legislative sulla supervisione bancaria da parte della Bce. La plenaria di Strasburgo ha approvato oggi i testi normativi che concedono alla Banca Centrale europea il potere di supervisionare direttamente le più grandi banche della zona euro e di avere voce in capitolo sul controllo di altre banche. Per il via libera definitivo gli eurodeputati hanno però deciso di aspettare: prima si dovranno concludere le discussioni con Francoforte per trovare un accordo dettagliato sui criteri della responsabilità della supervisione. Anche i Ventisette hanno trovato un accordo e mirano a rendere il provvedimento esecutivo entro la fine dell’anno.
Per i parlamentari è infatti essenziale che i poteri di supervisione vadano di pari passo con un maggiore controllo sul personale incaricato di gestire il processo di analisi. Occorre, in sostanza, un obbligo di rendere conto delle proprie scelte alle istituzioni più stringente di quello attuale relativo alla politica monetaria.
In quest’ottica, secondo Strasburgo, servono cambiamenti importanti, come che i deputati abbiano il potere di approvare la nomina o le dimissioni di presidente e vice presidente del board di supervisione. Occorrono poi un ruolo più forte di audizione e controllo dei parlamenti nazionali e di quello europeo, un migliore accesso ai documenti sia per le autorità nazionali che per le banche interessate e il rafforzamento dell’autorità bancaria europea (Eba) nella realizzazione degli stress test sugli istituti di credito. Infine gli eurodeputati hanno chiesto una netta separazione tra il personale della Bce che seguirà il controllo delle banche e quello destinato alle politiche monetarie. Il Parlamento europeo ha anche previsto condizioni migliori per la partecipazione dei paesi non appartenenti all’area Euro, così da ridurre il rischio di frattura del mercato unico.
“Spostare poteri dal livello nazionale a quello europeo deve andare di pari passo con la creazione di un sistema di responsabilità a livello Ue”, ha affermato la popolare belga Marianne Thyssen, relatrice del rapporto sull’attribuzione dei compiti di supervisione alla Bce. “La BCE non è conosciuta come la culla della democrazia, ma dovrà abituarsi alla responsabilità democratica” ha aggiunto il verde Sen Giegold, relatore sul testo che modifica il ruolo dell’Autorità bancaria europea: “Gli stessi deputati nazionali – ha continuato – si aspettano da noi deputati europei la garanzia di un’adeguata responsabilizzazione del supervisore Bce”.
“La situazione disastrosa del sistema bancario cipriota e le difficoltà delle banche europee – ha commentato il Vice Presidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella – dimostrano che c’è bisogno di una supervisione efficace a livello europeo che non faccia sconti a nessuno”. A questo serve la supervisione unica: “Per dare più garanzie ai nostri risparmiatori e per mettere in sicurezza i loro depositi”.