Il Presidente contro il leghista in Aula per le espressioni rivolte al ministro dell’Integrazione
Ma non sono possibili sanzioni: “Spetta alle autorità italiane determinare se c’è stato un reato”
Il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, è intervenuto personalmente nella polemica per le parole rivolte da Mario Borghezio al ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Sono “esternazioni inaccettabili ed una vergogna” ha detto il tedesco nel discorso inaugurale della sessione Plenaria di Strasburgo. Oggi è stata consegnata al capogruppo dei Socialisti & Democratici al Parlamento europeo, Hannes Swoboda, la petizione firmata da 130.000 persone che chiede sanzioni contro il leghista. Ma come ha ricordato lo stesso Schulz il regolamento non le permette, in quanto le affermazioni in questione non sono state fatte in Aula ma al di fuori delle istituzioni, nello specifico nella trasmissione di Radio 24, La Zanzara.
Il caso è stato comunque discusso con procedura straordinaria dalla Conferenza dei presidenti e Schulz ha riferito di aver informato l’organo che riunisce i capigruppo delle forze politiche presenti in Parlamento di non “avere gli strumenti disponibili” per eventuali sanzioni o per chiedere le dimissioni dell’eurodeputato leghista, che fu invece censurato due anni fa per le sue esternazioni dopo le stragi di Oslo da parte del fanatico xenofobo norvegese Anders Breivik. “Spetta alle autorità italiane determinare se c’è stato un reato” in quelle esternazioni che il socialista ha detto di considerare “inaccettabile e vergognose per la nostra casa”. La conferenza dei presidenti ha deciso di esaminare una registrazione dell’intervista, riservandosi di “condannare le osservazioni, nel caso, con una dichiarazione congiunta” ha aggiunto Schulz che ha infine espresso “solidarietà” al ministro italiano dell’immigrazione.
“L’unico epiteto, se lo si può chiamare epiteto, che ho detto a Cecile Kyenge è ‘casalinga’, quando Schulz prenderà visione integrale della registrazione se ne renderà conto” si è difeso Borghezio che ha ammesso solo “di aver usato espressioni ironiche pesanti” ma solo “perché non la considero una buona scelta per il governo”.
Esultano invece per le parole del tedesco i deputati del Pd David Sassoli, Andrea Cozzolino e Silvia Costa. “Abbiamo molto apprezzato la scelta del Presidente che ha pubblicamente stigmatizzato e condannato le gravi affermazioni di Borghezio sul ministro Kyenge, venendo incontro anche ad una nostra sollecitazione e dando voce in maniera autorevole alla posizione dell’Assemblea” scrivono i tre in una nota congiunta. Secondo gli eurodeputati “Schulz ha ricordato a tutti che atteggiamenti razzisti e intolleranti sono contrari ai principi su cui si fonda l’Europa, un fatto che dovrebbero ricordare sempre tutti, a maggio ragione se rappresentanti delle istituzioni”.