Si è svolto a Bruxelles il Consiglio del Partito democratico europeo. Sette gruppi di studio al lavoro per il manifesto elettorale del 2014
Il Partito democratico europeo si prepara alle elezioni del 2014 e decide di preparare un manifesto comune. “La crisi dell’Europa, minacciata da populismo e scetticismo, non si risolve più con l’appello alla memoria dei Padri Fondatori, o con l’elogio del miracolo democratico e di pace del progetto europeo”, ha detto il co-presidente Francesco Rutelli al termine del Consiglio del Pde oggi a Bruxelles. Quel che c’è da fare è “affrontare i nodi della crisi economica, della farraginosità istituzionale, della sfiducia dei cittadini. Si salva e si rilancia l’idea europea solo con profondi cambiamenti”. Con le prossime elezioni, ha spiegato Rutelli, secondo il Pde “occorre un Presidente designato della Commissione che rappresenti un’Europa ambiziosa e popolare, oltre le linee delle appartenenze di partito”.
La delegazione italiana al Consiglio del Pde è formata dalle comuni culture democratiche fondatrici del partito europeo, oggi nell’ApI (l’on. Franco Bruno, il neo-tesoriere Claudio Rosi) e nel PD (l’on. Sandro Gozi, l’eurodeputato Vittorio Prodi, l’ex-vicepresidente del PE Luigi Cocilovo)
Particolare attenzione sarà dedicata nel Manifesto che sarà approvato nella prossima riunione del Consiglio del Pde in ottobre a Parigi alla sfida energetica, occupazionale ed ambientale legata alla Green Economy, su cui è direttamente impegnato da tempo Francesco Rutelli, che ha presentato la prima stesura del Rapporto Pde. Sono sette i gruppi di lavoro tematici che scriveranno il documento. “Il nemico degli europeisti non è Merkiavelli, come troppe volte sentiamo dire – hanno concluso Rutelli e l’altro co-presidente FrancoisBayrou – ma il fatto che tra 25 anni, nessuno dei paesi europei è destinato a fare più parte del G8. Se vogliamo difendere il nostro interesse nazionale, dobbiamo rafforzare l’integrazione e la visione europea, puntare sul ritorno della produzione e sulla crescita economica”, hanno concluso.
Ezio Baldari