Come ormai sapete, passo un sacco di tempo a dire a chiunque fosse interessato che essere visivi non è una possibilità quando si parla di comunicazione, bensì una scelta indispensabile ecc ecc. Non sto a ripetermi perché lo avete già sentito abbondantemente.
Ma oggi, siccome io sono una donna piena di contraddizioni, vorrei parlare di un sito web che non è per niente visivo. Beh, diciamo che non è visivo nella definizione tradizionale del termine quando ci si riferisce a un sito internet, vale a dire un sito pieno di immagini, video e movimento. Ma a modo suo, anche questo è visivo. Mi state seguendo? No? Un po’ di pazienza.
Secondo me, l’obiettivo di una comunicazione visiva è uno solo: far venir voglia di leggere, di ascoltare o di guardare (forse sono tre gli obiettivi allora?) quello che viene comunicato. Quindi, in un certo senso, se un sito web realizza questo con successo, per me è un sito visivo, anche se non è pieno di immagini colorate. E dirò di più: come reagireste se vi dicessi che il pregio di questo particolare sito web, è proprio quello di NON essere visivo nel senso tradizionale del termine?
Guardate questa breve intervista con il designer, Ben Terrett, e capirete cosa voglio dire. Ah, e il sito web a cui mi riferisco è quello del governo del Regno Unito GOV.UK:
Avete sentito? “L’utente non deve capire come funziona il governo per trovare quello che cerca”. E ancora, quando parla della scelta del design, parla di ‘information design’, non di un design fatto di belle immagini messe in bell’ordine sullo schermo. Poichè chi visita quel sito è alla ricerca di informazioni specifiche, i designer hanno dovuto ‘eliminare tutto ciò che impediva in un modo o nell’altro di ottenere con facilità tali informazioni’.
Quindi, togliere quello che non è strettamente necessario anche se magari abbellisce, può essere considerato un modo visivo di comunicare ad un pubblico che, in questo caso, ha solo bisogno di informazioni.
Ora, guardate invece al sito web dell’UE, EUROPA.EU – lo sapevate che avrei fatto il confronto, vero? – La homepage è anche abbastanza simile, ma una volta entrati nel sito si rischia di annegare, e non ho bisogno di elaborare, visto che ne ho già parlato tempo fa. L’idea di avere tutte le informazioni digitali della UE in un unico sito è ammirevole – anche se un paio di persone con cui ho parlato di recente qui a Bruxelles non sapevano nemmeno che il sito ‘Europa’ esistesse ed erano abituati ad usare solo i siti delle diverse istituzioni. Ma europa.eu è una piattaforma non un merger, visto che tutti gli altri siti (delle istituzioni, dei commissari, dei DG, ecc) sono ancora felicemente e separatamente lì.
Mi rendo conto che centralizzare la comunicazione digitale della UE, come stanno facendo nel Regno Unito, potrebbe essere molto rischioso perché alcune delle cose più belle e più innovative sono state pensate da persone creative che lavorano in diverse parti dell’UE e non necessariamente in DG Comunications. E credo che sarò probabilmente morta prima che riescano a mettersi d’accordo ad avere un solo sito.
Quindi, non voglio illudermi, ma almeno ho avuto la possibilità di spiegare la ‘visualità’ di non essere visivi.
E prima che pensiate che io sia pazza, volevo dirvi che il sito Gov.uk è stato recentemente nominato come il miglior design dell’anno 2013! Magari sarò pazza ma non sono la sola!