Nasce European Federation of Beach Enterprises: “Parleremo con una voce alla Commissione”
Fidanza (Ppe): “Lo scopo è garantire la tutela dell’ambiente e un sistema competitivo”
Unire gli operatori del turismo balneare a livello europeo per migliorare il settore e avere un’unica e più forte voce con cui parlare all’Unione europea. È con questo obbiettivo che è nata la European Federation of Beach Enterprises (E.FE.B.E.). Si tratta di una iniziativa promossa da Assobalneari Italia, aderente alla Federturismo-Confindustria, e che ha ricevuto l’adesione delle associazioni di categoria di Francia, Spagna e Portogallo alle quali forse si uniranno anche i croati. La Federazione è stata presentata al Parlamento europeo all’interno di una iniziativa organizzata dal deputato Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia/ Ppe) e a cui hanno preso parte anche la vicepresidente Roberta Angelilli (Ppe), Giommaria Uggias (Alde) e Mario Pirillo (S&D). Al centro del dibattito la Comunicazione del Vice Presidente Tajani sul Turismo costiero che dovrebbe essere pubblicata a fine anno e soprattutto la direttiva Ue sulla tutela delle coste che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe portare a circa 432 milioni di euro di investimenti. E proprio su questa proposta Pirillo sarà relatore del parere del Parlamento di Bruxelles.
“È molto importante che un’associazione si possa unire a livello sovranazionale ed essere rappresentata all’interno di meeting europei per portare posizioni comuni per far sentire la voce di chi fa impresa sulla spiaggia e per queste ragioni vuole un ambiente marino e costiero sostenibile e un sistema turistico competitivo” ha dichiarato Fidanza. “Il mio auspicio – ha aggiunto – è che nei prossimi mesi questo percorso venga condiviso anche da altri”.
A spiegare il perché della nascita di questa federazione è stato lo stesso presidente di Assobalneari, Fabrizio Licordari: “Innanzitutto intendiamo coordinarci e trasferire le informazioni che abbiamo acquisito nei nostri Paesi per meglio mettere a frutto la nostra capacità di impresa”. Inoltre, secondo Licordari “è importante essere rappresentati in modo unitario con la Commissione europea e poter così interagire giocando anche d’anticipo su quelli che possono essere progetti di direttiva e indirizzo” soprattutto per “evitare di ripetere errori del passato, come le difficoltà nell’applicazione della direttiva servizi meglio conosciuta come direttiva Bolkestein, che ci ha visto arrivare a discussioni già terminate e senza più la possibilità di avanzare le nostre istanze”.
“Il settore turistico è importante perché crea molta occupazione” ha aggiunto René Colomban, presidente della Fédération nationale des plages et restaurants. Uno degli obbiettivi principali, secondo Colomban, è che la federazione “aiuti a unificare le norme che regolano il turismo balneare che ora sono molto differenti da Stato a Stato”. Ad esempio, afferma il francese, “ci sono differenze nell’occupazione del demanio pubblico questo crea una concorrenza sleale”, che va eliminata.
“Qualcuno pensa che ci sia una contraddizione tra questo lavoro e la conservazione dell’ambiente, ma non è così, possiamo lavorare insieme” ha concluso Norberto Del Castillo, presidente della Federación Española de Empresarios de Playas (Fesempla). Del Castillo ha a sua volta sottolineato che uno dei ruoli della Federazione deve essere quello di spingere per l’unificazione delle norme “perché uno dei maggiori problemi per noi è l’insicurezza politica che comporta cambiamenti di leggi continui, vogliamo un regolamento che chiarifichi tutto”.
Alfonso Bianchi