E quindi nulla, ieri abbiamo suonato su questo battello a Parigi prima di un gruppo americano, poi è finita che la batterista e il tastierista del gruppo americano erano “de Roma”, e mi hanno detto che avevano suonato il giorno prima in un posto in Belgio che aveva un nome molto strano, mai sentito, tipo Antwerpen, chissà che razza di posto era, mi hanno detto, chissà se era grande o piccolo.
Io non ho detto nulla, non sono stato lì a spiegare che Antwerpen non sarebbe poi nient’altro che Anversa, che pure io, la prima volta che ho suonato a Den Haag, non sapevo mica che Den Haag non fosse poi nient’altro che l’Aia, mi ero detto Chissà che razza di posto è questo, chissà se è grande o piccolo. Comunque, tragitto di ritorno, passare da Mons, smollare il furgone, riprendere la macchina, arrivare a Bruxelles. Alle tre di notte eravamo a casa, neppure male. Questa mattina ho salutato la mia fidanzata che andava a vedere le serre reali, io avevo le orecchie da elefante e gli occhi sbilenchi, sono rimasto a casa mi sono rimesso a dormire, anche se le serre reali le avrei viste volentieri.
Dopo pranzo ho preso il 92, sono andato al Botanique, abbiamo fatto una session acustica di 3 pezzi per PureFM. Io non avevo la chitarra acustica, me l’ha prestata Dim.
Ronald non aveva la chitarra acustica, gliel’ha prestata sua figlia Ava, una chitarra rosa piccola così. Poi abbiamo fatto il soundcheck, che qua non lo chiamano soundcheck, lo chiamano “la balance”, e adesso nulla, sono qui in camerino a scrivere come un cretino, anziché andare fuori al sole a bermi l’ultima birra prima di salire sul palco.
Cosa che accadrà tra 34 minuti, ragion per cui per oggi vi lascio, anche se i caratteri sono soltanto 1740.