La Procura di Roma apre un’inchiesta sulla scomparsa in Siria dell’inviato de La Stampa
Boldrini: L’ho visto sul campo. Insieme ad altri rischia la vita per l’informazione e la democrazia
Riprendiamo l’articolo pubblicato da LaStampa.it sull’intervento di Catherine Ashton per la liberazione del giornalista scomparso in Siria. “Copiamo e incolliamo” perché, in questa situazione, è meglio non aggiungere, togliere o cambiare una parola di quelle usate dal suo giornale.
La Procura di Roma ha avviato una indagine in relazione alla scomparsa in Siria dell’inviato de La Stampa, Domenico Quirico. Come da prassi, nel fascicolo si ipotizza il reato di sequestro di persona con finalità di terrorismo. Al momento, in base a quanto si apprende a Piazzale Clodio, sono pochi gli elementi in mano agli inquirenti.
Il fascicolo è stato aperto dal sostituto Francesco Scavo. Il pm ha affidato delega ai carabinieri del Ros per effettuare l’attività di indagine. Le tracce di Quirico si sono perse l 9 aprile. Il giornalista, che si trovava nella zona di Homs, per una serie di reportage, era entrato in Siria, palcoscenico di una violenta guerra civile, il 6 aprile scorso.
Intanto nella giornata che celebra la libertà di stampa, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea Catherine Ashton ha lanciato un appello per Quirico: “Come per i due giornalisti francesi imprigionati lo scorso anno e liberati poco dopo, fra i troppo numerosi giornalisti europei che o incontrano difficoltà attraverso il mondo, vogliamo quest’anno segnalare la nostra inquietudine per l’inviato de La Stampa Domenico Quirico che è scomparso in Siria da più di tre settimane e manifestare la nostra solidarietà con lui, la famiglia e la redazione de La Stampa”, le parole della Ashton pronunciate dal portavoce della commissione Ue Olivier Bailly.
Anche la presidente della Camera Laura Boldrini ha espresso la sua inquietudine: “Condivido con voi l’ansia per la sorte dell’inviato de La Stampa Domenico Quirico. Spero che presto familiari e colleghi possano riabbracciarlo» ha detto. Parlando in occasione della Giornata della memoria dei giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo che si svolge a Perugia, la presidente della Camera ha ricordato di aver conosciuto Quirico «sul campo: un campo quasi sempre segnato dalla guerra e dalla devastazione”. “Per ogni società libera il lavoro dei giornalisti è fondamentale” ha sottolineato ancora la presidente della Camera nel suo messaggio. “E ancor più essenziale per la democrazia – ha aggiunto – è il lavoro di coloro che informano mettendo a rischio la propria sicurezza, e spesso la propria vita. Scelgono di dar notizie sfidando i poteri criminali e le organizzazioni terroristiche, oppure ci raccontano i conflitti lontani, le guerre dimenticate. Ci tengo perciò ad esprimere la mia piena adesione all’iniziativa che oggi, Giornata mondiale della libertà di stampa, le rappresentanze del giornalismo italiano promuovono nel ricordo dei cronisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo e per richiamare l’attenzione sulla necessità di garantire ovunque la sicurezza dei reporter. In molti luoghi del mondo, nella mia precedente attività per le agenzie delle Nazioni unite, ho constatato quale straordinaria importanza abbia e quanti sacrifici richieda questo tipo di informazione”.
Dopo essersi soffermata sulla vicenda di Quirico, la Boldrini ha detto di volere “sperare anche che queste vicende ci insegnino a tributare maggiore attenzione al giornalismo che rischia persino la vita, pur di far avere a noi tutti il racconto dei dolori del mondo, o dei guasti profondi che in casa nostra produce la criminalità. È l’informazione che è guidata non dallo share – ha proseguito -, o dalla ricerca di una battuta a effetto per infiammare il dibattito politico, ma dal patto di verità e lealtà coi cittadini. È l’informazione coraggiosa che spesso viene dai giovani cronisti precari, disposti a rischiare pur di dar notizie dall’alto valore civile ma dal bassissimo, iniquo compenso economico. A questa informazione auspico che la Camera dei deputati possa dare anche il necessario supporto legislativo. Lo dobbiamo – ha concluso la Boldrini – non a una categoria, ma alla comunità civile e al suo diritto di sapere”.
Anche la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ), e il suo gruppo europeo, la Federazione Europea dei Giornalisti (EFJ), hanno lanciato un appello per il nostro inviato. “Nella Giornata mondiale della libertà di stampa, facciamo appello per il ritorno certo del giornalista e siamo solidali con la sua famiglia e colleghi», ha detto il segretario generale IFJ Beth Costa. «Il collega Quirico è un giornalista, libero di riferire sul conflitto siriano, senza timore di intimidazioni o violenze. Egli non può essere trattato come un nemico. Se lui fosse stato arrestato o detenuto da un gruppo armato o da una fazione in lotta, facciamo appello affinché venga liberato immediatamente”. Il fiocco giallo simbolo della sesta edizione della “Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo”, che si è svolta a Perugia, ed è dedicato a Quirico. È proprio il segretario della Fnsi Franco Siddi a sottolineare il valore simbolico. “È il simbolo – ha detto – della speranza, di un ritorno a casa al più presto”.
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