La Commissione tira dritto: Andremo avanti, anche senza maggioranza qualificata
Stop ai tre neonicotinoidi più tossici, quelli prodotti dalla tedesca Bayer e dalla svizzera Syngenta
Nonostante un secondo voto inconcludente degli Stati membri, oggi a Bruxelles, la Commissione europea adotterà comunque la sua proposta di vietare per due anni l’uso su gran parte delle colture nell’Ue di tre tipi di neonicotinoidi, pesticidi di cui una serie di pareri scientifici hanno accertato la responsabilità nel fenomeno della morìa delle api e di altri insetti impollinatori in Europa. Lo ha annunciato, con una nota diramata subito dopo il voto, il commissario europeo alla Salute e sicurezza alimentare, Tonio Borg, sottolineando che la proposta ha avuto comunque l’appoggio della maggioranza dei paesi membri, anche se non è stata raggiunta la maggioranza qualificata (secondo il sistema ponderato vigente nel Consiglio Ue) che era richiesta per approvare (o per respingere) il divieto. La procedura prevede ora che la Commissione possa adottare la misura senza altri passaggi davanti ai rappresentanti degli Stati membri. “Siccome la nostra proposta era basata sui rischi per la salute individuati dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare, la Commissione andrà avanti con questo testo”, adottando il divieto “nelle prossime settimane”, ha spiegato Borg, sottolineando che farà “tutto il possibile per assicurare che siano protette le nostre api, che hanno un ruolo così vitale per il nostro ecosistema e danno un contributo all’agricoltura europea pari a 22 miliardi di euro all’anno”.
Il divieto, per ora limitato a due anni ma con possibilità di proroga, entrerà in vigore a dicembre e colpirà i tre neonicotinoidi più tossici: quelli prodotti dalla tedesca Bayer e dalla svizzera Syngenta e contenenti i princìpi attivi Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid (che è attualmente l’insetticida più usato nel mondo). Questi pesticidi saranno vietati per tutte le piante (compresi gli alberi da frutta) e le colture che più attraggono le api, e in particolare per mais, colza, girasole e cotone, prima delle fioritura e in tutte le applicazioni: la ‘concia’ (rivestimento) delle sementi, i granulati per il suolo e gli spray per i trattamenti fogliari. Saranno ancora permessi, invece, per tutte le colture in campo aperto solo dopo la fioritura, per le colture come i cerali invernali che sembrano non avere effetto sulle api e per le colture in serra.
Al primo voto in comitato Ue di regolamentazione sulla catena alimentare, il 15 marzo scorso, 13 Stati membri avevano votato a favore della proposta, nove contro e cinque si erano astenuti. In ‘comitato d’appello’, oggi, ci sono stati 15 paesi favorevoli: Polonia, Spagna, Olanda, Slovenia, Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Malta, Francia, Svezia, Lettonia, Cipro, più Germania, Bulgaria ed Estonia che in precedenza si erano astenute. Otto i paesi contrari: Portogallo, Slovacchia, Repubblica ceca, Irlanda, Ungheria, Austria, più Regno Unito che il 15 marzo si era astenuto e l’Italia, che in quell’occasione si era espressa a favore. Quattro gli astenuti: Grecia, Irlanda e Lituania, che precedentemente avevano votato contro, e Finlandia che ha confermato la sua posizione. L’Italia ha votato contro il divieto perché non è stata accettata la sua richiesta di consentire l’applicazione fogliare dei neonicotinoidi sugli alberi da frutto anche prima della fioritura, e non solo dopo che è avvenuta.
Lorenzo Consoli per TmNews
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