In Europa arrivano circa 50mila tonnellate l’anno di prodotti geneticamente modificati
Del mais Monsanto è anche consentita la coltivazione e gli Stati non possono vietarla
Stretta dell’Unione europea sul riso geneticamente modificato proveniente dalla Cina. Gli Stati membri si sono espressi a favore della proposta della Commissione Ue per la modifica del regolamento per il controllo delle derrate importate dal paese asiatico. Bruxelles, quindi, potrà adottare la proposta di aggiornamento del regolamento, che introduce nuovi e più stretti controlli sulle partite di riso. In particolare, i controlli verranno compiuti su “ogni cibo a base di riso e ogni prodotto contenente riso”. Tutto finirà dunque sotto la lente d’ingrandimento dell’Ue. L’esecutivo comunitario dovrà procedere alla definizione di standard e procedure uguali per tutti gli Stati membri così da avere un’applicazione uniforme del nuovo sistema di controlli sull’intero territorio dell’Unione.
A livello comunitario si distingue tra coltivazione e importazione. Nel primo caso oggi l’Ue ha autorizzato solo il mais Mon810 della Monsanto, e in base a alle regole comunitarie gli Stati membri non possono porre restrizione agli Ogm autorizzati a meno di rischi ambientali. Nel secondo caso, è riconosciuta la possibilità di importazione di prodotti geneticamente modificati autorizzati dalla Commissione europea e l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (l’Efsa di Parma). Oggi sono autorizzati diversi prodotti ogm tra cui un tipo di barbabietola da zucchero, tre tipi di soia, tre tipi di colza oleaginosa, sei prodotti a base di cotone e diciassette a base di mais. Attualmente l’Ue importa circa 50mila tonnellate all’anno di prodotti Ogm.
Renato Giannetti