Il vicepresidente della Bce Constancio presenta al Parlamento di Bruxelles il rapporto annuale:
“Gli aggiustamenti economici hanno comportato alti costi e non vanno messi in pericolo”
Ci sono voluti “grandi sforzi” ma qualche risultato è arrivato: ora i mercati credono nell’Italia. Ne è convinto Victor Constancio, vice presidente della Banca Centrale Europea, che ieri ha presentato in audizione presso il comitato affari economici e monetari del Parlamento europeo il rapporto annuale della Bce. Il lavoro di questi ultimi mesi, secondo Constancio, “spiega perché gli spread si sono ridotti” e “bisogna sottolineare quello che è stato fatto da Spagna e Italia che ora hanno collocato i loro debiti e i mercati hanno creduto in loro”.
Una visione incoraggiante, ma che non autorizza a cantare vittoria: i Paesi dell’area euro devono continuare a puntare al consolidamento di bilancio se non vogliono rinviare il ritorno alla crescita, avverte Constancio, rispondendo anche a chi, soprattutto all’ultimo G20, ha criticato i piani di austerità. “Gli aggiustamenti economici, sia quelli interni che quelli esterni – insiste il numero due della Bce – sono stati significativi, hanno comportato alti costi in termini di disoccupazione e non vanno messi in pericolo”. Ora bisogna “favorire crescita e occupazione”, accompagnando agli sforzi di consolidamento delle finanze pubbliche anche riforme strutturali.
“Gli aggiustamenti di bilancio – continua Constancio – sono stati particolarmente forti nei paesi sotto la pressione dei mercati”. In Grecia il bilancio primario strutturale è migliorato di oltre il 14% tra il 2009 e il 2012, in Portogallo del 5,7%, in Irlanda del 4,3%, in Spagna del 3,9%, e in Italia del 3,6%.
Nonostante alcuni segnali positivi, secondo il rapporto della Bce, la situazione dei mercati finanziari dell’Eurozona rimarrà comunque fragile fino a che “non saranno risolte le cause alla radice della crisi in corso”. Una soluzione duratura potrebbe venire “solo dai governi” ma “la trasmissione della politica economica non può essere pienamente riparata se i governi non affrontano le cause della crisi assicurando debiti sostenibili, migliorando la competitività e rafforzando le banche”.
Sui mercati, mette ancora in guardia Constancio,continua infatti a esserci il sospetto che “le banche abbiano bisogno di ulteriore riparazione e questo sta influendo sulla capacità di prestito degli istituti”. Ridare salute al settore bancario è quindi una priorità che, secondo la Bce, passa anche attraverso l’unione bancaria. Per Constancio serve un accordo completo sulla supervisione unica entro l’estate e subito dopo il meccanismo di ‘fallimento ordinato’ delle banche.
Letizia Pascale