Si pensa a procedure semplificate per il riconoscimento degli atti in un altro Stato membro
L’idea è di abbandonare la “postilla” e le traduzioni “certificate” di documenti ufficiali
Quando attraversiamo una frontiera non siamo obbligati a dimostrare ogni volta che il nostro passaporto è autentico. Perché allora dobbiamo continuare a farlo per certificati di nascita, di matrimonio, residenza, cittadinanza e moltissimi altri documenti? Secondo il Commissario Ue per la Giustizia, Viviane Reding, procedure burocratiche come queste, al giorno d’oggi, sono “incomprensibili”. E pure costose: ogni anno si calcola facciano spendere a cittadini e imprese dell’Unione europea fino a 330 milioni di euro. Senza contare il tempo e i disagi.
Così la Commissione europea propone di ridurre drasticamente la burocrazia per cittadini e imprese, sopprimendo le molte formalità necessarie per il riconoscimento di un documento pubblico in un altro Stato membro. Oggi, ad esempio, i cittadini che si trasferiscono in un altro Paese devono impiegare molto tempo e denaro per dimostrare che il loro certificato di nascita è autentico, perché questo avviene attraverso il meccanismo della cosiddetta “postilla”, con cui le autorità degli altri Paesi attestano l’autenticità di documenti pubblici o delle firme apposte da funzionari. Qualcosa di simile avviene per le imprese che operano oltre i confini del proprio Stato. Anche a loro viene chiesto di presentare una serie di documenti certificati per comprovare la loro forma giuridica.
“Ho ascoltato innumerevoli testimonianze dei disagi che comporta il dover soddisfare a questi incomprensibili adempimenti – ha dichiarato Reding – oggi la Commissione interviene per semplificare la vita dei cittadini e delle imprese che esercitano il loro diritto alla libera circolazione nell’Ue”.
L’idea è di abbandonare la “postilla” e altri complicati adempimenti amministrativi come le costose versioni “legalizzate” e le traduzioni “certificate” di documenti ufficiali. Dodici categorie di documenti pubblici saranno automaticamente esentate da formalità attualmente richieste per circa 1,4 milioni di documenti ogni anno nell’Unione europea. Le nuove regole non avranno comunque alcuna incidenza sul riconoscimento del contenuto o degli effetti dei documenti in questione ma contribuiranno solo a provare solo l’autenticità del documento. L’accettazione dovrà essere reciproca tra gli Stati membri senza ulteriori obblighi di certificazione.
Come ulteriore strumento di semplificazione la Commissione propone anche che i cittadini e le imprese possano richiedere, al posto e alle stesse condizioni dei documenti pubblici nazionali relativi a nascita, decesso, matrimonio, unione registrata, forma giuridica e rappresentanza di una società, formulari standard multilingue facoltativi in tutte le lingue ufficiali dell’Unione. In questo modo cittadini ed imprese non dovranno più preoccuparsi nemmeno dei costi di traduzione.
L. P.