Dati Eurostat 2012: Roma deve ai creditori 2mila miliardi di euro, peggio solo la Grecia
Ma il disavanzo resta nei limiti, l’Ue: “Valuteremo gli sforzi fatti e le riforme per la crescita”
Proprio nel giorno in cui il Presidente Giorgio Napolitano si insedia per il secondo mandato come Presidente della Repubblica italiana, l’Eurostat ha pubblicato i dati su deficit e debito pubblico nei Paesi dell’Unione europea. Dati che confermano la nostra grave situazione debitoria in rapporto al Prodotto interno lordo: siamo al 127%, peggio di noi fa solo la Grecia con un rapporto al 156,9%. il nostro gigantesco debito pubblico ammonta per il 2012 a quasi 2 mila miliardi di euro.
Per fortuna sono invece più confortanti i dati sul deficit (la differenza tra le entrate e le uscite dello Stato) con Roma che si attesta al 3%, il limite massimo consentito dal Fiscal Compact, un percentuale che dovrebbe permetterci di uscire dalla procedura per deficit eccessivo. Dopo le aperture fatte in questo senso dal commissario agli Affari economici, Olli Rehn, oggi il portavoce dell’esecutivo comunitario, Olivier Bailly, ha ricordato che per uscire dalla procedura di infrazione non basta però avere un rapporto deficit/Pil al 3% nominale ma c’è bisogno anche che il dato abbia un andamento discendente nei due anni successivi. “Il 3% è un valore nominale chiave previsto dalle norme europee, è un criterio vincolante, ma ci sono anche ulteriori criteri da tenere in considerazione per uscire dalla procedura: il ritmo di riduzione del debito, le previsioni della sua ulteriore riduzione per cui il valore nominale del 3% è meno rilevante di quanto fosse prima” ha dichiarato. La decisione della Commissione Ue sull’uscita dell’Italia dalla procedura per deficit eccessivo è attesa per la fine di maggio. Secondo Bailly non verrà presa solo sulla base del dato sul “deficit in un anno specifico”, come quello reso noto da Eurostat, ma “terrà conto anche degli sforzi per la riduzione successiva del deficit”, in particolare attraverso le “riforme per la crescita”.
A livello di Ue secondo i dati Eurostat il deficit pubblico è diminuito in termini assoluti rispetto al 2011 sia nell’Eurozona che nell’Ue a 27, passando rispettivamente dal 4,2% al 3,7% e dal 4,4% al 4,0%. È aumentato, invece, il debito pubblico rispetto al Pil, passando dall’87,3% al 90,6% nell’Eurozona e dall’82,5% all’85,3% nell’Ue a 27.
Nel 2012, i deficit più bassi sono stati registrati in Estonia (-0.3%), Svezia (-0.5%), Bulgaria e Lussemburgo (entrambi -0.8%) e Lettonia (-1.2%). L’Italia è tra i 17 Stati membri che hanno registrato un deficit maggiore del 3% del Pil, anche se lo ‘sforamento’ è di meno di un decimo di punto. Situazioni peggiori in: Spagna (10.6%), Grecia (10.0%), Irlanda (7.6%), Portogallo (6.4%), Cipro e Regno Unito (entrambi 6.3%) e Francia.
Quanto al rapporto debito/Pil, l’Italia come dicevamo si conferma nella peggiore posizione fra i Ventisette dopo la Grecia. Fra i 14 Paesi in cuila situazione è peggiore sotto questo punto di vista ci sono: il Portogallo (123.6%) e l’Irlanda (117.6%) e poi Belgio (99.6%), Francia (90.2%), Regno Unito (90.0%), Cipro (85.8%), Spagna (84.2%). è importante ricordare che il limite imposto dal Fiscal compact per il rapporto deficit Pil è del 60%, limite che deve essere raggiunto a tappe forzate nell’arco di un ventennio.
Guarda il grafico realizzato da Pragma Srl sul rapporto debito/Pil in europa
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