Non potranno accettare regali che valgano più di 150 euro e da ora in avanti saranno tenuti a dichiarare tutti gli eventi a cui vengono invitati a partecipare. Giro di vite sulla condotta degli eurodeputati: il Parlamento europeo si è dato un nuovo codice che mette nero su bianco come comportarsi con regali e inviti ricevuti. Molto più di una semplice indicazione, visto che le sanzioni per chi sgarra possono arrivare fino alla sospensione dell’attività parlamentare.
Il nuovo regolamento, approvato all’unanimità dall’Ufficio di presidenza (composto da deputati di tutti gli schieramenti) entrerà in vigore il primo luglio 2013 e fissa un valore massimo per i regali agli eurodeputati pari a 150 euro. La regola sugli inviti, spesso ricevuti da lobby, stabilisce invece che debbano essere dichiarati tutti, tranne quelli che arrivano da organi internazionali, Stati, partiti politici, chiese e comunità religiose. All’insegna della trasparenza, le dichiarazioni saranno poi pubblicate sul sito web del Parlamento.
Il codice di condotta prevede anche adeguate sanzioni per chi sia sorpreso a violare le regole. L’europarlamentare che abbia fornito una dichiarazione manifestamente erronea, incomprensibile o illeggibile, potrà essere punito con un richiamo o anche una sospensione temporanea dell’attività parlamentare, senza perdere però il diritto di voto. Questo stop comporterà naturalmente la perdita di tutte le indennità economiche per il periodo della sospensione. Anche le eventuali sanzioni finiranno online sul sito del Parlamento europeo.
“Il miglioramento delle misure relative a regali e inviti è un passo importante verso una maggiore trasparenza per il pubblico e una maggiore chiarezza per gli eurodeputati, nell’adempimento degli obblighi del Codice di Condotta” ha spiegato il presidente del gruppo di lavoro dell’Ufficio di presidenza provvisorio, Rainer Wieland.
Già dal 2012 esiste infatti un codice di comportamento per gli eurodeputati. Stabilisce che debbano essere rese pubbliche tutte le attività professionali svolte, le iscrizioni ad associazioni, Ong o società così come tutte le attività remunerate con compensi superiori ai 5 mila euro.
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