Secondo un’indagine Eurostat siamo di gran lunga il Paese europeo in cui è più alto il numero di persone che hanno rinunciato anche solo a provare a trovare un’occupazione
Hanno tra i 15 e i 74 anni, sono perfettamente in grado di svolgere un lavoro ma semplicemente non lo stanno cercano. Sono i cosiddetti “sfiduciati” e in Italia sono moltissimi: nel 2012 addirittura 2,9 milioni. Un dato che non ha confronti in nessun altro Paese dell’Unione europea. Da soli, gli italiani che restano “parcheggiati” senza cercare un’occupazione sono la metà di tutti quelli che si contano nei 17 Paesi dell’Eurozona.
Ad evidenziare il nuovo record negativo è un’indagine dell’Eurostat, secondo cui il nostro Paese è quello in cui complessivamente c’è la più grande “forza lavoro potenziale addizionale”: il 12,1% della popolazione, una percentuale formata non solo dagli “sfiduciati” ma anche da quelli che vorrebbero trovare un lavoro ma al momento, per motivi vari, non sono disponibili. La media europea è nettamente inferiore, ferma al 4,6% nei 27 e al 4,9% nei 17 Paesi dell’area euro. Distacchiamo nettamente anche tutti gli altri Stati membri. In nessuno si registra un dato a due cifre: a seguirci in classifica è la Bulgaria, ferma comunque all’8,9%.
A pesare sulla percentuale italiana di forza lavoro non utilizzata, molto più di chi cerca lavoro ma non è immediatamente disponibile, è la quota di sfiduciati per cui vinciamo a mani basse contro tutti gli altri Paesi europei. Gli italiani che potrebbero lavorare ma non sono in cerca di occupazione sono ben 2,97 milioni contro gli 1,07 milioni del secondo classificato, la Spagna e i 774 mila della Gran Bretagna.
I dati sugli ‘sfiduciati’ sono stati pubblicati nell’ambito del rapporto Eurostat dedicato a quel segmento del mercato del lavoro costituito dalle persone occupate part-time ma che vorrebbero essere impiegate un numero maggiore di ore. Un fenomeno, sottolinea l’Ufficio di statistica europeo, in continua crescita negli ultimi anni: da una quota del 18,5% nel 2008, quelli che vogliono lavorare di più sono diventati nel 2012 il 21,4% del totale degli occupati a tempo parziale (43 milioni). In Italia i lavoratori part-time rappresentano il 17% degli occupati (dato sotto la media Ue, che arriva al 19,9%) e la quota di chi vorrebbe lavorare di più si è attestata, lo scorso anno, al 15,6%, pari a 605 mila lavoratori.
L. P.