Solo per il 2013 l’Ue destinerà 148 milioni di aiuti alla Palestina. La prima pubblicazione italiana sul vignettista creatore di Handala, al-Ali, con prefazione di Vauro, spiega perché
L’Italia richiama l’attenzione sulla questione arabo-israeliana, al centro dell’agenda politica di molti governi della comunità internazionale e anche in quella dell’Unione europea, che ha Israele e i Territori palestinesi nella sua politica di vicinato. Il nostro Paese compie un’opera tanto originale quanto coraggiosa: mostrare il volto del conflitto tra israeliani e palestinesi attraverso la pubblicazione di “Filastin”, un libro che raccoglie più di centocinquanta vignette originali di Naji al-Ali, il più grande vignettista del mondo arabo, assassinato a Londra nel 1987. Edito da Eris, “Filastin” propone per la prima volta in Italia l’autore palestinese, facendo conoscere al pubblico di casa nostra Naji al-Ali e quello che a oggi è il suo personaggio a fumetti più noto a livello internazionale: Handala, un bimbo che mostra le spalle a chi le ha voltate al popolo palestinese e rivolge lo sguardo solo al dolore della sua gente, considerato un’icona della resistenza palestinese e popolarissimo nei paesi arabi come nel resto del mondo.
“Filastin” (titolo completo dell’opera: Filastin – l’arte di resistenza del vignettista Naji al-Ali, 224 pagine, 17 euro) arriva in Italia con una pubblicazione che vede la partecipazione e la collaborazione di Joe Sacco – disegnatore maltese e giornalista, autore di reportage a fumetti sul conflitto arabo-israeliano e già collaboratore per il The Guardian, Plantu, vignettista di Le Monde – e Vauro Senesi – già vignettista de il Manifesto e autore della prefazione del libro appena edito. Il volume contiene spiegazioni sulla figura di Naji al-Ali, una sua intervista finora inedita in Italia, e una panoramica su quella che è “la” questione del Medio Oriente. Ma sono le 175 vignette originali e tutte restaurate a creare una sorta di reportage storico sulla questione palestinese e su venticinque anni di politica del Medio Oriente, che solo recentemente ha conosciuto dei passi in avanti storici, con il riconoscimento dell’Autorità palestinese come membro osservatore delle Nazioni Unite, anche grazie al voto italiano. Una curiosità, peraltro indispensabile per capire l’essenza della pubblicazione: “Filastin” in arabo significa Palestina. L’Italia ne offre uno scorcio, richiamando ancora una volta l’attenzione su un tema mai sparito dall’attualità (non più tardi un mese fa, il 27 marzo, l’Unione europea ha adottato la seconda parte del pacchetto di aiuti per la Palestina per il 2013, per 148 milioni di euro complessivi all’interno della politica di vicinato).
Renato Giannetti
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