La Plenaria boccia la proposta della Commissione di congelare parte delle quote di Co2 in vendita
Groote (S&D): “Sono rammaricato, questa decisione mette i nostri obiettivi climatici a rischio”
Il Parlamento europeo difende il ‘diritto a inquinare’ e dice no a prezzi più alti per le quote di Co2. Nonostante le pressioni degli ambientalisti, la Plenaria ha respinto la proposta della Commissione di rinviare le aste per la messa in vendita di una parte della quote di emissione di anidride carbonica, rinvio pensato per farne aumentare i prezzi.
Il costo della Co2 in questi ultimi mesi è sceso infatti ai minimi storici: da 30 euro ai 4 attuali. Da qui il cosiddetto “backolading”, pensato dalla Commissione europea, che avrebbe consentito di posticipare aste per 900 milioni di crediti dal periodo 2013-2015 al 2019-2020. Il sistema Ets è un meccanismo che stabilisce un massimale complessivo di emissioni inquinanti permesse. Quando le aziende non lo raggiungono possono vendere le proprie quote o, al contrario, per superarlo possono acquistarne.
Il timore dei deputati che si sono opposti al provvedimento (una maggioranza comunque risicata di 334 contro 315, con 63 astenuti) è che interferire con la fornitura dei crediti possa penalizzare ulteriormente le attività industriali già colpite dalla recessione e finire per essere caricato sulle bollette energetiche delle famiglie. Così, in mancanza di un accordo internazionale vincolante sulla lotta contro i riscaldamenti climatici, la maggioranza ha scelto di bocciare la proposta della Commissione.
In modo negativo si era già espressa anche la Commissione parlamentare industria, presieduta dall’italiana Amalia Sartori: l’aumento artificiale del costo delle quote avrebbe aggravato quelli per l’industria. Per questo il Ppe era contro il rinvio delle aste delle quote per far crescere il prezzo unitario. D’altro canto, chi sostiene la proposta ritiene che l’aumento del prezzo del carbonio aiuterebbe invece la transizione dell’Europa verso un’economia verde, promuovendo investimenti e innovazione.
“Sono profondamente dispiaciuto del voto di oggi”, ha detto il relatore Matthias Groote (S&D). “Questo tipo di politica fa il gioco degli scettici del clima. La bocciatura della proposta di backloading indebolisce il sistema Ue di scambio delle emissioni e mette i nostri obiettivi climatici a rischio”, ha aggiunto. “Rammarico” anche da parte della Commissaria europea per la lotta al cambiamento climatico, Connie Hedegaard. ”Rifletteremo sui prossimi passi da fare per assicurarci che l’Unione europea abbia un forte sistema di scambio di emissioni” ha affermato. A questo punto il testo sarà rinviato alla commissione ambiente del Parlamento europeo.
Letizia Pascale