Iniziativa all’Europarlamento con deputati e commissari: “Anche l’Ue farà la sua parte”
Commuovono le parole di Ciro, 9 anni: “Chi l’ha bruciata ha paura della cultura”
Ci sono europarlamentari, commissari, rappresentanti di istituzioni e associazioni culturali. Ma a parlare per tutti, nel corso dell’iniziativa organizzata al Parlamento europeo sul rogo della Città della Scienza a Napoli, è la lettera del piccolo Ciro, 9 anni: “Per me è stata una cosa bruttissima, quando ho sentito la notizia stavo per scoppiare in lacrime” scrive nel messaggio portato in aula dal consigliere delegato della Città della scienza, Vincenzo Lipardi. “Era stata fondata a Bagnoli dove c’è molta concentrazione di malvivenza – continua il bambino – proprio per spaventare i malviventi che hanno paura della cultura, perché sottrae persone alla criminalità”. E anche ora che “i malviventi” hanno colpito duro, Ciro non si rassegna: “Chi ha bruciato questo posto ha bruciato il materiale, non le nostre idee”.
E questo è lo spirito di tutti i presenti all’evento organizzato a Bruxelles dai vicepresidenti del Parlamento Europeo Gianni Pittella e Roberta Angelilli, dagli eurodeputati Erminia Mazzoni e Andrea Cozzolino per sensibilizzare le istituzioni comunitarie e i cittadini sui danni creati dal rogo dello scorso 4 marzo. “L’attacco alla Città della Scienza ha provocato una reazione che nessuno si aspettava” ammette il Commissario europeo per l’industria, Antonio Tajani. Istituzioni locali ed europee, personaggi famosi, cittadini: tutti stanno dimostrando “quanto quell’iniziativa rappresentasse il fiore all’occhiello della città di Napoli”. E può tornare ad esserlo: anzi, secondo Tajani, la Citta della Scienza può diventare un “centro di eccellenza euro mediterraneo”.
Già, ma con quali soldi? Ci sono i fondi strutturali e quelli per l’innovazione e la ricerca nell’ambito del programma Horizon 2020, propone Angelilli. Si può pensare anche ai “fondi per le smart city, per iniziative di recupero legate ad un luogo destinato alla formazione dei giovani” aggiunge il Commissario che promette il suo impegno per “liberare il terreno da ostacoli e difficoltà per aiutare lo sblocco dei finanziamenti comunitari e alleggerire la burocrazia”.
In attesa di un possibile aiuto comunitario comunque a Napoli nessuno è rimasto fermo. Già l’11 aprile la Città della Scienza riaprirà al pubblico con una nuova area espositiva di duemila metri quadrati. Anche di fronte all’incendio che ha distrutto 8 mila dei 45 mila metri quadrati di cui la struttura era composta “non ci spaventiamo e non facciamo un passo indietro”, assicura il delegato della Città della Scienza, Vincenzo Lipardi.
E gli europarlamentari sono pronti a sostenere questa battaglia, soprattutto contro chi pensa di delocalizzare la struttura. “Non muovetevi da lì, non diamogliela vinta” incoraggia Luigi Berlinguer. “Vogliamo sapere chi ha appiccato il fuoco e chi ha determinato quel disastro”, incalza Andrea Cozzolino: “Lo diciamo come istituzioni, da questo Parlamento – ha aggiunto – e chiediamo alla magistratura di fare presto”. Insomma bisogna agire insieme: “L’Italia deve essere unita per rialzarsi. L’Unione europea ha offerto la propria disponibilità a ricostruire la Città della Scienza. L’evento di oggi deve sigillare questo impegno affinché divenga un progetto concreto”, aggiunge l’europarlamentare Erminia Mazzoni.
Anche per il vice presidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, l’Europa ha “l’obbligo di dare delle risposte in termini finanziari” e di “mettere a disposizione i soldi necessari per la ricostruzione”. L’idea è trasformare il disastro in opportunità: “Coltiviamo l’aspirazione di trasformare quello che c’era prima in una grande realtà mediterranea” propone Pittella, così da rendere Napoli la “capitale del Mediterraneo”.
Letizia Pascale
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