Il vicepresidente dell’Europarlamento: “Voglio mettere a disposizione la mia esperienza Europea”
E dice: “Torniamo tra la gente, basta cooptazioni e leggi elettorali che tolgono potere ai cittadini”
Da Bruxelles alla segreteria del Partito democratico, il vice presidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella, ha deciso di provarci. “Voglio mettere a disposizione del Pd e del Paese la mia esperienza Europea” ha dichiarato in un’intervista all’Unità, annunciando l’intenzione di candidarsi alla segreteria del partito democratico.
A parole si tratta solo di una disponibilità: “In questo momento c’è un segretario verso il quale ho il massimo di stima e di sostegno per il tentativo che sta facendo di dare un governo al Paese” premette Pittella, “ma quando si aprirà il congresso, se sarà il caso…”. In realtà il vice presidente del Parlamento Europeo sta già lavorando alla sua piattaforma programmatica: incontri sui territori, con le imprese, con le associazioni. “Il nostro progetto di Pd parte prima di tutto dal Paese” scrive oggi Pittella sulla sua pagina Facebook: “Dobbiamo tornare a stare tra la gente, bisogna finirla con le cooptazioni e le leggi elettorali che tolgono potere ai cittadini. Politica significa ‘Polis’, torniamo lì”.
Ma l’Ue per Pittella resta comunque l’idea centrale. Secondo lui va assunta “come priorità assoluta del partito e del governo per cambiarla”, dice a l’Unità. Come? Le cose da fare sono tre: lotta contro l’austerità “che è il bacio della morte”, fare una “battaglia per disciplinare la finanza che ha un potere immenso sull’economia” e infine “creare gli Stati Uniti d’Europa”. Non solo: bisogna anche “iniziare con fermezza a smascherare le bugie di Grillo e Berlusconi che sull’Europa hanno costruito la loro campagna elettorale”.
Per Pittella, il “governo del cambiamento” che Bersani chiede di poter formare è in questo momento “l’unica proposta in campo”. Una proposta che ha ricevuto una “risposta irresponsabile da parte di Grillo”. Ma il vice presidente dell’Europarlamento si augura che “nelle altre forze politiche prevalga il buon senso”, che “non vuole dire inciucio o ammucchiata: il dialogo con il Pdl è fondamentale perché il presidente della Repubblica e le riforme istituzionali non si fanno da sole”.
Il Pd che Pittella ha in mente è un partito “unito su posizioni di saggezza ed equilibrio in cui si possano riconoscere le culture laico-socialista e cattolica”, in modo da farla finita con la pratica per cui “un pezzo del Pd si arrocca su posizioni di sinistra e un altro pezzo lavora a una strana alleanza con i moderati senza Berlusconi”. Tra i problemi più urgenti a suo avviso c’è “il drammatico tema del Mezzogiorno”: se non sarà affrontato al più presto “non vinceranno né il Paese, né il Pd”. Per questo, promette l’eurodeputato: “Nella mia proposta programmatica il Sud avrà un ruolo centrale”.