La seconda settimana di febbraio, c’è stato a Bruxelles il festival del film d’animazione, si scrive Anima, si pronuncia Animà.
Siccome a me i film di animazione sono sempre piaciuti, e siccome ho una fidanzata che non è una fidanzata, è una santa, è finita che mi sono ritrovato come regalo di compleanno l’abbonamento esagerato, quello con cui potevo entrare a tutti gli spettacoli, tutti e dieci i giorni.
Dopo una settimana avevo gli occhi che tanto per rimanere in tema sembravo Sir Biss, il serpente di Robin Hood.
Sir Biss in inglese si chiama Sir Hiss, e Hiss significa sibilo, fruscio.
Io in inglese non sono molto forte, ma questa la sapevo perché la parola Hiss è molto usata nel campo dell’audio e della musica, che sarebbe poi un po’ il mio campo in effetti, se non altro per esclusione, perché non mi verrebbe da inserirmi in nessun altro campo. Insomma quel rumore di fondo sulle frequenze acute tipico degli aggeggi elettronici e degli amplificatori, spesso indicato in italiano con la parola Soffio, ecco, quello è esattamente traducibile con Hiss.
Nulla, dicevo che dopo una settimana avevo gli occhi che sembravo Sir Biss, o Sir Hiss, che dir si voglia, non mangiavo, non bevevo, non dormivo, guardavo solo dei film d’animazione, avevo l’iride verde e blu che roteava a centrifuga.
La cosa che mi è rimasta più impressa, e sono due mesi che voglio raccontarvela, è la peculiarità dell’organizzazione. Sono andato in biglietteria gli ho detto Vorrei fare l’abbonamento esagerato, quello con cui posso entrare a tutti gli spettacoli. Pago e mi danno una ricevuta, poi mi dicono che devo fare il tesserino al banchetto che c’è all’ingresso del cinema.
Arrivo al banchetto che c’è all’ingresso del cinema, c’era una ragazza carina.
Che bello, ho pensato, una ragazza carina, ho guardato se aveva per caso delle unghie finte, non ce le aveva, aveva delle unghie normali, allora le ho detto Ho fatto l’abbonamento esagerato, vorrei il mio tesserino con cui posso entrare a tutti gli spettacoli.
Si prende la ricevuta, mi da un foglio con tutto il programma, mi dice di segnare i film che voglio vedere nella sala grande, così prenotiamo il mio posto, nella sala piccola invece non si può prenotare, si possono solo prendere i biglietti 15 minuti prima degli spettacoli.
Comincia a sfuggirmi qualcosa, perché io ho fatto l’abbonamento esagerato, vorrei poter entrare e uscire come mi pare, invece non si può, bisogna prenotare. E le faccio notare che senza avere studiato a fondo il programma, non posso dirle cosa mi interessa vedere. Lei mi propone una soluzione all’italiana, che consiste nel segnare tutti film che voglio, anche tutti, così intanto mi prenoto il posto, poi se non ci vado, pace.
Solo che io già mi immaginavo di rubare la poltrona a un appassionato di cartoni animati bielorussi arrivato apposta dal Canada, e non me la sono sentita di prenotare tutti i film.
Facciamo così, le ho detto, Ti dico i film che mi interessano oggi e domani, e domani ti porto il foglio compilato. Lei accetta. Io comincio a elencare, e lei mi guarda. Lei mi guarda e io le dico Ho capito che sei carina e non hai le unghie finte, ma la mia prenotazione te la ricordi a memoria?
Allora lei prende un quadernetto piccolo a quadretti, apre una pagina nuova, e segna tre o quattro titoli. E io ho pensato Ciao. Ciao Festival del film d’animazione. Figurati se quella è una prenotazione.
Poi mi saluta. E io le dico Ho capito che sei carina e non hai le unghie finte, ma il mio tesserino?
Ah non è pronto, ma non fa nulla.
E io insisto, Ho capito che sei carina e non hai le unghie finte, ma non mi metti un timbro, un braccialetto, qualcosa? Come dimostro che ho pagato per l’abbonamento esagerato? Vai tranquillo, mi dice lei.
Il giorno dopo arrivo, lei non c’era, c’era un’altra, dico vorrei i miei biglietti per gli spettacoli di oggi, e lei giustamente mi dice E il tesserino?
E il tesserino non me lo avete dato, le dico.
Poi arriva l’altra, che in effetti si ricordava di me, e mi da i biglietti.
Il terzo giorno volevo dirle Ma scusa, è un festival enorme, comincia la mattina finisce a mezzanotte, è sempre pieno, c’è gente da tutto il mondo, come diavolo fate farmi passare senza tesserino, e a segnare le prenotazioni su un quadernetto piccolo a quadretti?
Poi siccome in effetti gli spettacoli li ho visti tutti e non ho mai avuto problemi, e non avevo quindi un motivo concreto per lamentarmi nonostante il metodo discutibile, mi sono detto, voglia scusarmi l’editore, mi sono detto Ruggero, fatti i cazzi tuoi.
Ru Catania