La leghista Bizzotto chiede di modificare i Trattati per liberare Venezia dall’odiata Roma
Il Presidente non perde tempo a rispondere e fa recapitar un semplice, ma esplicito, monosillabo
Padania libera? E perché tutti insieme? In Europa c’è chi si sta battendo per l’indipendenza del solo Veneto. È l’eurodeputata Mara Bizzotto, vicesegretaria veneta della Lega Nord, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Commissione, José Manule Barroso, per chiedere di tutelare la sua richiesta di avere un referendum regionale per staccare il Veneto dall’odiata Roma. L’obiettivo è sancire il consenso popolare per ricostituire una Repubblica marinara. Barroso ha ricevuto la richiesta, e, presumibilmente dopo aver trovato il conforto dell’ufficio legale della Commissione, ha sintetizzato così la sua posizione su questa richiesta di aiuto: “No”. Non ha scritto altro.
Una risposta lapidaria, e certamente esplicita, definita “shock” da Bizzotto. “Da Bruxelles – scrive – arrivano due no vergognosi, immotivati e senza senso, che dimostrano purtroppo tutta l’insofferenza che quest’Europa centralista e statalista nutre nei confronti di popoli come il Veneto che chiedono soltanto di esercitare, in maniera libera e democratica, il proprio sacrosanto diritto all’autodeterminazione”. La leghista è scandalizzata dal fatto che il Presidente non abbia voluto dare seguito alla sua richiesta che avrebbe comportato, come lei spiega, “la modifica dei Trattati” e l’apertura “di tavoli di confronto fra le varie istituzioni”. Un percorso impegnativo, che non è mai stata preso in considerazione in passato ad esempio per baschi, catalani e nord irlandesi, ma che l’Ue, secondo Bizzotto, avrebbe invece potuto inaugurare per il “Popolo Veneto”.
L’eurodeputata aveva già scritto a Barroso, per chiedere un referendum per l’indipendenza della Catalogna. Allora, come spiega lei stessa, il Presidente “aveva indicato per la prima volta il ricorso al diritto internazionale quale soluzione alle possibili secessioni in uno Stato Membro”. Ma per il Veneto neanche a parlarne. Sul perché di questa differenza di trattamento è sempre Bizzotto a fare un’ipotesi: “Probabilmente l’incredibile eco mediatica e le aspettative suscitate in mezza Europa dalla risposta di Barroso alla mia interrogazione sulla Catalogna, hanno indotto la Commissione Ue a fare retromarcia su tutta la linea”.
Bizzotto non si arrende, non cerca neanche un’alleanza con gli altri partiti indipendentisti, va avanti da sola e promette battaglia: “Se a Bruxelles pensano che risposte così sprezzanti e scandalose servano a chiudere il capitolo delle autonomie e dell’indipendenza si sbagliano di grosso. Per quanto mi riguarda, il braccio di ferro con i sepolcri imbiancati della Ue è appena incominciato. Molto presto, infatti, arriverà sui loro tavoli una nuova e articolata valanga di richieste di spiegazioni e di interrogazioni, fino a quando il nostro naturale diritto alla libertà sarà finalmente riconosciuto anche da questa Europa sempre più allo sbando”.
A. B.