“Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente, bisogna lasciarla lavorare”
Il commissario chiede a chi guiderà il nuovo Governo di seguire la strada tracciata da Monti
Il punto di partenza per ragionare di giustizia, in Italia (ed ovunque) è uno: “Giù le mani dai giudici. Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente, bisogna lasciarla lavorare”. Così Viviane Reding, commissario europeo per la Giustizia, ammonisce la politica italiana, prima di riconoscere che il nostro paese ha avviato un lavoro per rendere più efficiente il sistema di giustizia, soprattutto in ambito amministrativo, e questo lavoro va portato avanti. Chiunque guiderà il prossimo esecutivo, qualunque sarà il nuovo governo, si dovrà proseguire con il processo di riforma avviato dal governo Monti. “L’Italia e il Governo italiano, mi riferisco a quello Monti, erano pienamente consapevoli del problema dell’efficienza del diritto amministrativo e del diritto commerciale”, premette Reding. “Ho lavorato con il ministro Elsa Fornero (e qui,la commissaria ha chiaramente sbagliato nome, rprobabilmente voleva riferirsi a Paola Severino) per cercare di riformare il quadro della giustizia e renderlo più efficiente”. Con l’esecutivo guidato dal professore “è stato iniziato un lavoro in modo forte, e c’è l’esigenza di continuare”.
L’Ue manda un chiaro messaggio a Roma, spiegando il perché Monti aveva dato tanta importanza alla riforma del sistema giuridico nazionale. Un sistema giuridico non efficiente “è penalizzante per gli investimenti, e l’Italia è un Paese che questo l’ha capito”. La nostra situazione ha un tratto in comune con molti altri Stati membri. “I sistemi giuridici inefficaci si ripercuotono sulla fiducia dei Paesi”, e si traducono in oneri per le imprese. “Una giustizia lenta e farraginosa vuol dire più costi per le aziende”, ricorda la commissaria Ue, la quale assicura che continuerà a lavorare per “una migliore qualità della giustizia in Europa”.
Renato Giannetti