La Commissione lancia le consultazioni per avviare al più presto la nuova politica comunitaria
Nel 2010 le rinnovabili rappresentavano il 12,7% del totale, per il 2020 l’obbiettivo è il 20%
La Commissione studia un piano per rendere l’energia europea sempre più ecologica e limitare l’utilizzo di produzioni inquinanti, spingendo invece per quelle rinnovabili. Lo fa adottando un Libro Verde che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico sollevando tutta una serie di domande sui tipi di energia, sul ruolo che questa può giocare nella competitività dell’Ue e su come tenere conto delle delle diverse capacità degli Stati membri di agire.
Si tratta di un passo ulteriore dopo la direttiva sulle energie rinnovabili, adottata nel 2009, che fissa l’obbiettivo del conseguimento entro il 2020 di una quota del 20% di energia prodotta da fonti rinnovabili, e del 10% nel settore dei trasporti. I primi risultati si vedono già, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Nel 2010 la quota di rinnovabili nel consumo globale di energia è stata del 12,7%, rispetto all’8,5% nel 2005. Si calcola inoltre che nel 2011 le emissioni di gas a effetto serra siano state inferiori del 16% rispetto ai livelli del 1990.
“È necessario definire il più rapidamente possibile il quadro strategico per le nostre politiche in materia di clima ed energia da oggi al 2030, in modo da garantire investimenti adeguati per una crescita sostenibile, prezzi competitivi e accessibili per l’energia e una maggiore sicurezza energetica” ha dichiarato Günther Oettinger, Commissario europeo per l’Energia. Secondo Oettinger questo nuovo quadro strategico dovrà “tenere conto delle conseguenze della crisi economica ed essere anche sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni dell’80-95% entro il 2050.”
Connie Hedegaard, Commissaria responsabile per l’Azione per il clima, ha aggiunto: “La dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili provenienti dai paesi terzi aumenta ogni giorno determinando fatture energetiche sempre più care per i cittadini europei. Tutto ciò non è affatto positivo per la nostra economia e per la nostra competitività”.
Per Hedegaard si deve andare verso una società europea con minori emissioni di carbonio. In questo stabilire al più presto degli obiettivi per il 2030 è fondamentale perché, a suo avviso “prima lo facciamo, maggiore sicurezza offriamo alle nostre imprese e ai nostri investitori. Più ambiziosi saranno questi obiettivi, maggiori saranno i benefici per il clima”.
La consultazione resterà aperta fino al 2 luglio. Entro la fine di quest’anno, sulla base delle opinioni espresse da Stati membri, istituzioni europee e portatori di interesse, la Commissione intende proporre il quadro strategico per il 2030.
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