Il Festival Internazionale del Giornalismo è giunto alla settima edizione
Tra gli ospiti Harper Reed, CTO – Chief Tecnology Officier del presidente Obama, Emily Bell, Heater Brooke, Matthew Ingram, Kevin Bleyer e Yoani Sanchez
Facebook, da solo, fattura 2 miliardi di pubblicità all’anno; tutti i giornali americani messi insieme (e sono centinaia) ne fatturano solo 23. La pubblicità on-line 25. Questo è il motivo più evidente per il quale il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, giunto alla sua settima edizione, anche quest’anno, dal 24 al 28 aprile, sarà incentrato sulla comunicazione nell’era dei social media. L’evento, in programma dal 24 al 28 aprile, è stato presentato a Roma allo Spazio Europa e avrà come motto “No paywell here!”, in quanto completamente gratuito e senza obbligo di iscrizione.
Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti, fra gli altri, i due ideatori del festival, Arianna Ciccone e Christopher Potter, Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, il Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali e Andrea Maresi, Responsabile per i media del Parlamento europeo in Italia. Ha moderato l’incontro Dennis Redmont, co-fondatore di ApCom e professore aggiunto presso la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo della RAI di Perugia.
Il festival edizione 2013 vedrà la partecipazione del gotha del giornalismo, della comunicazione 2.0 e del blogging mondiale, da Harper Reed, CTO – Chief Tecnology Officier (ovvero responsabile della comunicazione web) del presidente Obama, a Emily Bell, autorevole giornalista britannica del Tow Center for Digital Journalism e, prima, del Guardian; da Heater Brooke, la sua collega che ha fatto esplodere nel Regno Unito lo scandalo delle spese parlamentari, a Matthew Ingram, il giornalista e blogger canadese famoso in tutto il mondo per le sue inchieste sui media digitali; da Kevin Bleyer, autore dei discorsi ancora di Obama, alla blogger e attivista politica cubana Yoani Sanchez, nota per l’opposizione al regime di Castro divulgata attraverso il suo seguitissimo blog Generation Y.
L’Italia è ben rappresentata, con nomi del calibro di Ezio Mauro, direttore di Repubblica, Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano online, Luigi Gubitosi, direttore generale Rai e Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore e poi Concita Di Gregorio, Lilli Gruber, Vittorio Zucconi, Filippo Facci, Beppe Severgnini, Bernardo Valli, Carlo Freccero, Gianni Riotta, Lucia Annunziata e Luisella Costamagna, solo per citare i più conosciuti.
La vera ossatura della manifestazione, come ha voluto ricordare la co-fondatrice Arianna Ciccone, sono le centinaia di volontari giunti da tutto il mondo. Sono giovani e vogliono tutti intraprendere questo bellissimo e vituperato mestiere. Il loro entusiasmo è contagioso, tanto che hanno creato spontaneamente una community online già molto prima dell’inizio dell’evento.
“Per noi i volontari hanno lo stesso valore degli speaker. – ha detto la Ciccone durante la conferenza stampa – Infatti sul sito del Festival le loro presentazioni sono paritarie. Rappresentano un vero e proprio mondo che si incontra qui”. “In questo paese il ricambio generazionale non esiste. – ha aggiunto Renato Vichi, Responsabile Relazioni con i Media di Unicredit, main sponsor della manifestazione – Il digitale fa emergere il ricambio generazionale. Il messaggio che lancio è dunque: viva la rivoluzione digitale. Perché è di tutti”.
Tanti i temi che verranno affrontati durante i cinque giorni di manifestazione: social media e consenso politico, l’importanza del data journalism nella comunicazione odierna, il giornalismo investigativo, quello scientifico e ambientale, quello sportivo, l’equo compenso e i giornalisti precari, la social tv, la cyber teologia, la professione giornalistica in luoghi di crisi come Israele, la Siria e la Tunisia, l’informazione a Cuba, in Russia e nell’Europa dell’Est, donne e media, cyber attivismo e hacking.
Fabio Chiusi coordinerà un panel sulla vittoria di Grillo alle elezioni italiane vista come sconfitta dei media, che non hanno saputo prevederla, con la partecipazione di Claudio Messora, uno dei responsabili alla comunicazione del Movimento 5 Stelle, mentre Emily Bell condurrà una discussione su “Come i media rappresentano le donne”.
“L’influenza dei servizi segreti sul giornalismo” sarà un altro tavolo tematico interessante, così come “Internet e politica. Consenso e rappresentanza nell’epoca digitale”, con Kevin Bleyer, Beppe Severgnini, Anna Masera e con la partecipazione del sindaco di Firenze Matteo Renzi.
E poi, ancora, si parlerà di querele e blog, di “Comunicare l’Europa” con Andrea Maresi, di teorie del complotto, di mafia e informazione, di live blogging, di giornali online.
Le serate teatrali in programma prevedono la messa in scena di “Viaggio nel mondo della burocrazia” con Gian Antonio Stella e Paolo Rossi e “La musica ha un futuro?”, spettacolo organizzato da La Repubblica XL, con la partecipazione di numerosi musicisti fra cui Manule Agnelli degli Afterhours e Giovanni Giulino di Marta sui Tubi.
A condire il tutto si avranno varie presentazioni di libri, l’Hackers’ Corner, – una serie di incontri con hacker ed esperti di informatica italiani – la proiezione di quattro film documentari del regista di Nemico Pubblico Michael Mann, una nutrita serie di mostre ed esposizioni digitali e tre concorsi tematici per i giovani. Due ricordi saranno dedicati a Enzo Biagi e al giornalista Walter Tobagi, ucciso in un attentato terroristico nel 1980.
A seguire in diretta l’intera manifestazione saranno presenti Radio Capital con le trasmissioni Lateral e TgZero e Radio 24 con La Zanzara e L’altra Europa.
Il Festival del Giornalismo di Perugia rappresenta il più grande media event d’Europa, con oltre 400 speaker e migliaia di partecipanti provenienti da tutto il continente. In realtà, “non c’è nessun evento al mondo così, – ha detto con una punta di orgoglio il co-fondatore dell’evento, Christopher Potter – per giunta gratis e senza obbligo di registrazione. Questo Festival fa onore a quello che è l’Italia – ha aggiunto – non ha pari nel mondo”.
Ma l’organizzazione di una manifestazione così mastodontica e completamente gratuita non sarebbe mai stata possibile senza gli sponsor, istituzionali e privati. Fra i primi spiccano la Commissione e, per la prima volta, anche il Parlamento Europeo, il Comune di Perugia e Terni e la Camera di Commercio umbra, oltre che naturalmente l’Ordine dei Giornalisti. I secondi sono Unicredit, Telecom, Nestlé, Carlsberg Italia, Enel e Sky.
Palese la soddisfazione del sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, che ha chiosato: “Il Festival di Giornalismo può essere per la nostra città una tappa molto importante per la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2013”.
Laura Gobbo
www.festivaldelgiornalismo.com
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