Rinviato il voto del Parlamento sul prelievo forzoso dai conti correnti per salvare le banche
Preoccupazione in Europa mentre sale la tensione sociale. Proteste anche a Strasburgo
Ultim’ora: Il voto del Parlamento cipriota sul piano di aiuti negoziato con la “troika” (Ue, Bce ed Fmi) previsto per le 15 ora italiana di oggi è stato rinviato a domani alle 17. Lo ha annunciato il presidente del Parlamento, Yiannakis Omirou.
I ministri dell’Eurogruppo potrebbero svolgere una conference call per discutere la situazione di Cipro dopo il voto del Parlamento. Lo ha annunciato la portavoce del presidente Dijsselbloem.
La grande paura per l’economia ora è concentrata in un’isoletta lontana, neanche tutta europea, dalla quale potrebbe partire un contagio che qualcuno teme potrebbe sconvolgere Paesi con bilanci straordinariamente più grandi. Già questa notte a Tokyo la Borsa si è spaventata ed ha chiuso in pesante ribasso, mentre l’euro perde valore sul mercato dei cambi. A breve apriranno le piazze europee e si teme anche lì un bagno. Si è corsi ai ripari per Cipro la scorsa settimana, i soci dell’euro hanno deciso di salvare le banche locali, ma lo faranno, in buona parte, direttamente i risparmiatori ciprioti, ai quali sarà imposto un prelievo forzoso dai conti correnti. UNa scelta che fa rivoltare il Parlamento europeo. Secondo il presidente Martin Schulz “ai risparmiatori dovrebbe essere offerto qualcosa di meglio che questo”, mentre per la presidente della commissione Economica Sharon Bowles “questo è un affronto al Mercato unico e alle regole sulla garanzia dei depositi”.
Non è la prima volta che succede in Europa. Gli italiani meno giovani ricorderanno quando la stessa cosa fu fatta dal governo presieduto da Giuliano Amato. Ma nel 1992, pur se fu un gesto odioso per molti, si trattò in fondo di una percentuale minima, lo 0,6 per cento. A Cipro il prelievo sarà del 6,75 o del 9,9 per cento (per chi ha deposito sopra i 100mila euro, la soglia europea di garanzia), per raccogliere 5,8 miliardi, da aggiungere ai 10 del salvataggio europeo. Inoltre la tassazione sugli utili delle imprese passerà da 10 al 12,5 per cento. I cittadini (che saranno ricompensati con azioni equivalenti delle loro banche) l’hanno saputo ieri, ma esponenti del governo o persone a loro vicine, dice la stampa locale, erano consci da tempo che sarebbe finita così, e nell’ultima settimana dalla banche cipriote sono scomparsi 4,5 miliardi. Altroché le poche centinaia di euro che i cittadini hanno tentato di salvare da bancomat oramai dissanguati. Gli sportelli, tra l’altro, oggi son chiusi perché è festa, e lo resteranno anche domani per evitare “assalti” alle banche prima che il prelievo sia realizzato. Intanto monta la rabbia sociale, perché avere in banca 10.000 euro e vedersene porta via 675 può fare saltare il banco di un bilancio familiare. Ma scoprire, se si dimostrerà vero, che i “soliti” politici (di tutti gli schieramenti, poiché il governo è cambiato da una settimana soltanto) hanno messo al sicuro i soldi propri e magari di qualche correntista Vip (dall’inizio dell’anno mancano all’appello 20 miliardi) non può che far alzare la tensione. La situazione ora dovrebbe essere sotto controllo, perché la Banca centrale del paese ha ordinato agli Istituti di bloccare qualsiasi movimento, verso l’esterno e anche all’interno, anche tra conti correnti intestati alla medesima persona o società.
L’operazione, decisa dall’Eurogruppo, per diventare efficace deve essere approvata dal Parlamento cipriota (il voto è in programma alle 15). I deputati sono 56, e solo 28, dunque non la maggioranza, rispondono al presidente della Repubblica, il popolare Nicos Anastasiades. In più, in queste ore confuse, si vocifera di almeno un parlamentare che vorrebbe votare contro, come hanno già annunciato che faranno i 19 del maggior partito di opposizione. “Siamo in stato di emergenza – ha detto ieri Anastasiades parlando ai cittadini dalla televisione cipriota – e andrò avanti senza preoccuparmi del costo politico di questa operazione”.
Se andrà in porto il voto parlamentare arriveranno 10 miliardi dai paesi dell’euro per salvare le banche di questa economia che pesa per lo 0,2 per cento del totale dei diciassette. Un “nulla” straordinariamente pericoloso, e anche la Russia, che ha movimenti di danaro enormi e spesso sospetti con Cipro (alcuni accusano l’Isola di riciclare capitali sporchi) potrebbe tornare in aiuto, magari rallentando i tempi di rimborso dei 2,5 miliardi forniti nel 2011.
Aggiornamento, gli indici di borsa alle 9.30: Ftse Mib – 2,3%; Ftse 100 Londra – 1%, Cac 40 Parigi -1,6%, Dax 30 Francoforte -1,3%. Lo spread italo/tedesco è a 330 punti.