Non c’è la maggioranza qualificata tra gli Stati, sta quindi alla Commissione decidere
A favore Italia, Francia, Polonia, Belgio, Olanda, Spagna. Realacci (Pd): “Occasione persa”
La Commissione europea non ha ottenuto dagli esperti dei governi dei Ventisette, oggi a Bruxelles, l’approvazione a maggioranza qualificata della sua proposta di messa al bando degli insetticidi neonicotinoidi, avanzata dopo che una serie di pareri scientifici avevano accertato la responsabilità di queste sostanze nel fenomeno della moria delle api e di altri insetti impollinatori in Europa. La Commissione ora può ripresentare il divieto in un ‘comitato d’appello’, probabilmente con delle modifiche per cercare di ottenere un consenso maggiore dagli Stati membri. La proposta, comunque, può essere respinta solo a maggioranza qualificata.
Durante la riunione del Comitato Ue sulla catena alimentare, 13 paesi hanno votato a favore e nove contro la proposta di sospendere per due anni l’uso dei tre neonicotinoidi più tossici (quelli prodotti dalla tedesca Bayer e dalla svizzera Syngenta e contenenti i principi attivi Clothianidin, Thiamethoxam e Imidacloprid, che è attualmente l’insetticida più usato nel mondo), ma solo per le colture che più attraggono le api: mais, colza, girasole e cotone.
L’interdizione d’uso doveva colpire le sementi ‘conciate’ con i pesticidi, i granulati e gli spray. I neonicotinoidi sono pesticidi ‘sistemici’: non sono cosparsi sulle piante, ma entrano nel loro organismo.
I 13 Stati membri favorevoli, che hanno raccolto 173 voti nel sistema ponderato usato per calcolare la maggioranza qualificata, includono l’Italia, la Francia, e poi Polonia, Belgio, Slovenia, Olanda e, contrariamente a quanto ci si attendeva ieri, anche la Spagna. Fra i nove paesi contrari (93 voti) ci sono Ungheria, Romania e Finlandia. Cinque paesi si sono astenuti (79 voti), e fra questi la Germania, la Bulgaria e, a sorpresa, il Regno Unito, da cui ci si attendeva inizialmente una forte opposizione. Per conseguire la maggioranza qualificata è bisogna arrivare a 255 voti.
La Commissione ora “considererà che cosa fare”, si è limitato a riferire un portavoce.
Lorenzo Consoli per TmNews
Le reazioni dall’Italia, Realacci (Pd): “Un’occasione persa” – Ma se l’Europa per il momento non stoppa i pesticidi killer almeno in Italia il divieto deve essere reso definitivo. Ne è convinto Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, che ha annunciato l’intenzione di presentare, la prossima settimana, un’interrogazione al Ministero delle Politiche Agricole. Realacci definisce “un’occasione persa” la fumata nera arrivata dai 27, “nonostante l’invito del commissario europeo alla salute, Tonio Borg, ad esprimersi a favore del divieto”. Positivo, comunque, il fatto che “l’Italia sia tra i 13 Stati che hanno votato per la messa al bando dei pesticidi concianti del mais”.