La Commissione propone norme per dire basta al marketing fraudolento
Per il Commissario Borg servono norme più severe anche per prodotti non alimentari
Il 15 marzo 1962, in un discorso davanti al Congresso americano, l’allora Presidente John F. Kennedy formulò per la prima volta i quattro diritti fondamentali dei consumatori: il diritto alla sicurezza dei prodotti, a una completa informazione, a una libera scelta e quello a essere ascoltati. Sono passati cinquantanni e a questa data, diventata la “Giornata Europea del Consumatore”, arriviamo nel mezzo della bufera, con carne di cavallo non dichiarata che spunta in confezioni di pasta fresca, polpette e piatti pronti anche di grandi marchi di cui il consumatore era abituato a fidarsi.
Facile capire che ancora molto resta da fare perché i diritti passino dalla bella teoria alla pratica. Per andare in questa direzione proprio oggi la Commissione Europa ha illustrato una serie di interventi contro le pratiche commerciali aggressive (offerte spacciate per gratuite quando in realtà non lo sono, pubblicità propagandistica per prodotti che non possono essere venduti o tentativi di spingere i minori all’acquisto). L’intenzione della Commissione è di potenziare il rispetto della direttiva sulle pratiche commerciali sleali per accrescere la fiducia dei cittadini che fanno acquisti nel mercato europeo.
Farlo e aumentare di conseguenza gli acquisti potrebbe dare un forte impulso a tutta l’economia comunitaria: “Le spese per i consumi rappresentano il 56% del Pil dell’Unione europea – ricorda il vicepresidente della Commissione Viviane Reding – ma la mancanza di fiducia dei consumatori negli acquisti oltrefrontiera nell’UE è segno che non stiamo ancora sfruttando appieno il potenziale del mercato unico”.
Altri strumenti a tutela del consumatore potrebbero arrivare dal pacchetto proposto dai commissari europei per l’Industria e per la Salute, Antonio Tajani e Tonio Borg: con queste diventa obbligatoria l’indicazione di origine anche per i prodotti non alimentari e la tracciabilità delle merci messe in commercio diventa più completa. “Anche per i prodotti non alimentari – ha spiegato questa mattina il commissario Borg intervenendo ad una giornata di riflessione sulla tutela del consumatore organizzata dal Comitato economico e sociale – è importante rafforzare le regole e rendere più sostanziose le multe, rendendole proporzionali ai guadagni ottenuti con metodi fraudolenti”. Quelle giunte dai commissari sono “proposte ambiziose”, secondo il presidente della Commissione Mercato interno e protezione del Consumatore del Parlamento europeo, Malcolm Harbour, che si è impegnato a fare “tutto il possibile per accelerare il processo di approvazione”.
In occasione della giornata del consumatore, poi, 28 associazioni hanno unito le forze per fare alla Commissione una specifica richiesta: istituire una sorta di database degli incidenti. Il gruppo sottolinea che ne avvengono 41 milioni all’anno in Europa e costano circa 78 milioni di euro ai sistemi sanitari: il 73% avviene a casa o durante il tempo libero. “Nonostante queste statistiche allarmanti, solo pochi paesi all’interno dell’Ue raccolgono sistematicamente informazioni”, ha dichiarato Wim Rogmans, segretario generale della EuroSafe, l’Associazione europea per la prevenzione degli infortuni e la promozione della sicurezza, “come risultato, la maggior parte delle autorità sanitarie e di tutela dei consumatori sono all’oscuro di come ridurre il peso sempre crescente di questa categoria di lesioni sui bilanci sanitari”.
Letizia Pascale
Per saperne di più
Scandalo carne di cavallo, Borg: Sì a multe più salate
Reding: Gli Stati non tutelano abbastanza i consumatori