Il Parlamento respinge la proposta del Consiglio e dà mandato a Schulz per nuovi negoziati
Il Presidente: “Hanno litigato solo sui soldi, noi chiediamo priorità politiche e flessibilità”
Il Parlamento rimanda al mittente la proposta di Bilancio pluriennale approvata dalla Consiglio europeo l’8 febbraio. Come era stato ampiamente annunciato la risoluzione che chiede di continuare i negoziati sul budget 2014-20 è stata approvata dalla plenaria di Strasburgo con 506 voti a favore, 161contrari e 23 astensioni. “Il messaggio che abbiamo lanciato è che non vogliamo un’Europa del deficit” ha dichiarato Martin Schulz, a cui è stato affidato il mandato di gestire le nuove trattative coi Ventisette. “Il Consiglio non ha accolto le nostre proposte, anche quelle che avevamo segnalato come priorità. Per noi un punto fondamentale è la flessibilità, sia per quanto riguarda le categorie di spesa che per quanto riguarda gli anni” ha spiegato il Presidente dell’Europarlamento.
I deputati vogliono che gli Stati abbiamo la possibilità di spostare i fondi non spesi un determinato anno in quello successivo, o quelli sottoutilizzati in una politica in un’altra voce di spesa, per cercare di non perdere fino all’ultimo centesimo. “Gli Stati hanno preferito litigare e concentrarsi unicamente sui soldi. Noi riteniamo che bisogna concentrarsi sulle priorità politiche, sulla struttura delle spese e infine sui soldi” ha lamentato Schulz specificando: “Noi non accetteremo un’Europa del deficit. Non dobbiamo permettere che succeda ancora come quest’anno in cui gli Stati non avevano i soldi per finanziare progetti già avviati”.
Proprio come è successo per l’Erasmus, il Programma quadro di ricerca e il Fondo sociale. Nel 2012, non sono state pagate fatture per 16.2 miliardi di euro, su un totale di richieste per i fondi di coesione presentate dagli Stati membri di 50.6 miliardi. Una volta che queste vecchie fatture saranno regolate, ci saranno ancora 28.9 miliardi da pagare per il 2013. Questo porterà inevitabilmente a un altro deficit di pagamenti che potrebbe compromettere il funzionamento dei programmi Ue del 2014. Per questo il Parlamento ha insistito sul fatto che la questione delle fatture non pagate deve essere regolata prima della conclusione dei negoziati sul bilancio pluriennale.
La risoluzione approvata chiede poi la possibilità, sempre nell’ottica della flessibilità, di avere una revisione di medio termine del bilancio settennale, in modo da dare anche al nuovo Parlamento e alla nuova Commissione, che entreranno in carica dopo le elezioni europee dell’anno prossimo, l’opportunità di modificare i bilanci che erediteranno. Infine l’Aula ha posto l’accento sulla necessità per l’Ue di dotarsi di un bilancio che venga finanziato anche con “risorse proprie”.
Inizieranno adesso dei negoziati informali che dovranno portare a una nuova proposta di bilancio pluriennale che dovrà poi trovare l’approvazione delle varie istituzioni. Nel caso in cui non si raggiungerà un accordo entro la fine dell’anno nel budget 2014 si applicheranno i massimali previsti per quest’anno, al netto dell’inflazione.
Alfonso Bianchi
Articoli correlati:
– Lamassoure: Van Rompuy monarca, non creda di imporre il Bilancio
– Robustelli: Bilancio Ue, una sfida in malafede
– Hollande: Far ragionare chi vuole amputare il bilancio comune
– Senza accordo su bilancio pluriennale di nuovo a rischio Erasmus