Colpo di scena sul fronte ultranazionalista olandese: Un luogotenente del leader populista che ha paragonato gli scritti di Maometto al Mein Kampf di Hitler si converte alla fede del Profeta. “Tutti fanno degli errori”, ha ammesso. Da “Straneuropa“, blog de La Stampa
Ha lavorato per anni con Geert Wilders, il leader populista olandese in guerra aperta con il Corano che, a suo modo di vedere, è come il Mein Kampf di Adolf Hitler. Roba da nazisti pericolosi, insomma. E’ dunque per ragioni di lavoro che se lo è letto, il libro di Maometto. E deve essere per ragioni di sensibilità personale che lo ha trovato interessante al punto da dare un colpo di spugna clamoroso al suo passato. Arnoud van Doorn, vice presidente dell’ultranazionalista Partito delle libertà nel consiglio comunale de L’Aia, s’è convertito all’Islam e la notizia ha fatto saltare sulla sedia tutti gli osservatori politici dei Paesi Bassi che proprio non se lo aspettavano. Ha anche provocato un terremoto nell’estrema destra Orange. Qualcosa di paragonabile a quanto succederebbe da noi se Ghedini entrasse nel team della Bocassini.
“La mia nuova vita”, l’ha chiamato su Twitter, Van Doorn, una figura sempre considerata molto vicina a Wilders. Poi un altro cinguettio. Una testimonianza di fede tratta dalla Chahada, il primo dei cinque pilastri della religione musulmana. “Non c’è altro Dio che Allah e Maometto è il suo profeta”. Qualcuno ha avuto il dubbio che si tratti di uno scherzo di pessimo gusto, ma nessuna conferma in questo senso è giunta sinora. Alzi, tutto indica il contrario. Nemmeno troppi dettagli sulle motivazioni. “E’ una questione personale”, ha detto l’interessato.
In una intervista concessa a AlJazeera.net, Van Doorn ha spiegato di aver cominciato a studiare il Corano qualche anno fa. “Sono una persona che non giudica sulla base del sentito dire – ha affermato – Tutti possono fare degli errori nella loro vita, ma non di meno io credo che ogni esperienza può portare a un risultato e la mia nel partito della Libertà è stata una modo per avanzare ancora di più nella mia nuova esistenza”. La quale, comporta naturalmente il divorzio con Wilders, leader che alle ultime elezioni olandesi – in settembre – ha perso la centralità conquistata nel turno precedente, quando era riuscito a costringere la maggioranza relativa a formare un governo con il suo appoggio esterno. Ora Van Doorn gli tira un colpo ferale. Il partito del super vigilato Wilders terrà, ovviamente. Qualcun altro fra suoi sostenitori potrebbe però farsi venire il dubbio che lo Scontro fra le civiltà non sia poi la migliore via per uscire dalla crisi e costruire un mondo migliore.
Marco Zatterin su Straneuropa
ps. Il pensiero di Wilders in una delle sue rarissime interviste. QUI..