Dopo la cena del Consiglio europeo i leader della moneta unica vanno a lezione da Mario Draghi
La ripresa si allontana, l’economia resta “fragile”, forse c’è da fare una messa a punto delle strategie
Giovedì prossimo i capi di Stato e di governo dell’euro terranno un eurosummit straordinario con Mario Draghi. La situazione sembra essere peggiore del previsto, l’economia europea sembra poter uscire dal controllo di chi dovrebbe gestirla. Ieri due colpi pesanti sono stati assestati. Il primo proprio da Mario Draghi, che per la prima volta, a un paio di settimane soltanto da quando aveva fatto la sua ultima previsione, ha spiegato che la ripresa non sarà più quest’anno, ma il prossimo. Eppure fino a pochi giorni fa ripeteva, da mesi e mesi, che si sarebbe ripartiti a fine 2013. Non è il primo rinvio, un anno fa si vedeva un Pil positivo già a inizio 2013. Poi nel pomeriggio è arrivato Herman van Rompuy. Presidente del Consiglio europeo, uno dei campioni delle politiche di austerità, che nella lettera di convocazione del prossimo Consiglio del 14 e 15 marzo ha spiegato ai premier europei che le cosa ancora non vanno, che il Mercato unico non si rinnova come dovrebbe, e che non si capisce bene perché.
Draghi ha spiegato ai giornalisti dopo il consiglio della Banca centrale europea che i dati “indicano che la debolezza dell’economia dell’Eurozona è continuata nei mesi iniziali del 2013 e confermano anche alcuni segnali di stabilizzazione, anche se a livelli molto bassi”. La previsione è dunque di “una ripresa graduale nella seconda parte del 2013 sostenuta dal rafforzamento della domanda globale e dalla politica monetaria accomodante condotta dalla Bce”. Fin qui sembra bene, ma poi il presidente della Bce ha spiegato che sulle prospettive di crescita restano “prevalenti i rischi” a causa soprattutto (e qui inizia un po’ di confusione) di “una domanda interna o di un export più deboli del previsto oppure di un’attuazione lenta o inadeguata delle riforme strutturali nell’Eurozona”. E’ la manifestazione della “fragilità” di cui spesso ha parlato Draghi. Il percorso di ripresa, ha sottolineato “resta invariato”. Il vettore è ancora quello, ma la velocità è incerta. Il livello è di un gradino più basso, perché il documento diffuso dopo il consiglio direttivo spiega che la Bce ha rivisto al ribasso le previsioni anche se la tendenza resta positiva. Le previsioni di crescita economica dell’area Euro parlano ora di un 2013 con il Pil tra – 0,9 e – 0,1 per cento, e il passaggio in positivo sarà nel 2014, ma con molta prudenza tra zero e + 2 per cento. Il consiglio direttivo della Bce “continua a vedere rischi al ribasso, legati a un’implementazione troppo lenta delle riforme che argina il recupero della fiducia e dunque rallenta la ripresa”. Colpa della politica, che risponde spiegando che “per la stabilità economica è stato fatto un gran lavoro, ma le previsioni dicono che comunque la ripresa sarà lenta e fragile”, scrive van Rompuy nella lettera ai premier. La risposta è dunque “premere sulle riforme strutturali che spingeranno la competitività e la ripresa”. Non ha dubbi il politico fiammingo che la strada intrapresa sia quella giusta e bacchetta i governo che non hanno sviluppato le politiche di ammodernamento del mercato unico (il Single Market Act I) “c’è un ritardo – afferma – che è difficile da giustificare”. Van Rompuy chiede poi di intensificare gli sforzi nei settori “dell’industria, dei trasporti, dell’energia, delle telecomunicazioni”, che possono rilanciare anche il resto dell’economia. Idea molto originale.
Ma a dimostrazione che c’è qualche problema forse imprevisto nelle politiche per la ripresa fondate sull’austerità è anche la convocazione, decisa ma per ora non annunciata pubblicamente, di Mario Draghi la sera del 14 marzo, nottetempo, dopo la cena del Consiglio europeo, per una riunione straordinaria dell’Eurosummit durante il quale il presidente della Bce, spiega una fonte a Bruxelles, “spiegherà la situazione economica nell’area euro e informerà circa i progressi e i problemi effettivi”. Un corso accelerato di economia reale.
Lorenzo Robustelli