Il ministro dell’Economia francese: “Bersani troverà soluzione europeista e progressista”
Swoboda S&D: “Il Pd provi a discutere con i grillini, potrebbero rivelarsi più ragionevoli”
La situazione politica italiana è finita, inevitabilmente, per essere uno dei punti di cui si è discusso con il ministro dell’Economia francese, Pierre Moscovici, venuto al Parlamento europeo in occasione del dibattito organizzato dal gruppo dei Socialisti e democratici sul tema ‘Il fallimento dell’austerità in Europa, la via d’uscita’. “Il risultato italiano ci lancia il messaggio che se non offriamo risposte anti crisi si rischia il populismo”, ha detto Moscovici secondo cui “il voto italiano non è stato un voto anti euro, ma un voto anti crisi”. Interrogato allora su come Bersani potrà formare un Governo dovendosi alleare con il Movimento 5 stelle, che propone un referendum sull’uscita dalla moneta unica, il francese ha risposto: “Ho fiducia nella capacità di Bersani di trovare una formula che permetta di avere stabilità ma preservando i nostri comuni ideali progressisti ed europeisti”.
Sul punto si è sbilanciato di più il presidente del gruppo S&D dell’Europarlamento, Hannes Swoboda, che ha dichiarato: “Al momento ci sono due alternative, o un governo con Berlusconi o con l’appoggio di Grillo. La prima alternativa è sbagliata, perché vorrebbe dire impossibilità per le riforme e un ritorno al passato”. Tra gli eletti del M5s invece secondo Swoboda “ci sono persone più ragionevoli che potrebbero sostenere alcuni provvedimenti. Bersani deve convincerli a sostenere un governo che possa bilanciare rigore e crescita”. Il presidente S&D sa naturalmente che un terzo scenario possibile potrebbe essere un ritorno alle urne, eppure, precisando che i suoi sono solo consigli perché “sta a Bersani decidere”, afferma che “tornare alle elezioni in questo momento sarebbe un’altra ipotesi da evitare”.
Non è solo l’Italia però ad attraversare un momento difficile, anche la Francia ha le sue preoccupazioni, con le stime di crescita della Commissione europea che sono molto basse. Per questo Moscovici ha avvertito che probabilmente i traguardi di risanamento previsti dal Fiscal Compact non potranno essere raggiunti. “Ho chiesto di avere un anno in più di tempo per portare il deficit pubblico sotto il 3% del Pil” ha detto il francese precisando: “Sia chiaro che noi non chiediamo sconti o indulgenze, ma solo di avere un po’ più di tempo perché l’Ue sa bene che oltre alle riforme strutturali, che stiamo mettendo in atto, ci sono condizioni economiche, come la crescita, che non possono essere accantonate”.
Per Moscovici la situazione europea sta comunque migliorando e “la crisi finanziaria è stata superata”, ma questo non vuol dire, avverte “che lo sia anche la crisi economica, che quella ha generato”. Per questo secondo il ministro “la crescita deve essere messa al centro dell’agenda europea, non rinunciando però alla disciplina. So bene che un debito alto significa meno soldi da investire in sanità, servizi sociali e ricerca”. Dei primi passi avanti a suo avviso sono stati già fatti. L’Europa secondo lui non è soltanto austerità, ma è anche ‘Patto per la crescita’, il provvedimento fortemente voluto da Hollande in cambio di una non ridiscussione del Fiscal compact. “Un primo concreto passo è stato l’aumento del capitale della Bei, la Banca europea per gli investimenti. In Francia questo ha permesso di duplicare gli investimenti e cofinanziare infrastrutture o altri progetto”. La strada da percorrere però è ancora lunga.
Alfonso Bianchi
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