Mario Monti è passato di moda. Al prossimo vertice del Partito popolare europeo, che tradizionalmente precede il Consiglio europeo, il professore non è nell’elenco dei premier invitati. E’ vero che né lui personalmente né il suo partito fanno (ancora?) parte del Ppe, ma è anche vero che proprio in un vertice dei popolari europei si consumò la drammatica scelta del professore al posto di Silvio Berlusconi (che invece del Ppe fa parte) come leader appoggiato dal partito europeo alle elezioni italiane. Poi è andata come è andata, il professore ha fatto fiasco e ora il Ppe cerca un altro cavallo. Se lo trova.
Magari all’ultimo potrebbe fare un salto, ma il suo nome non è tra quelli dei leader europei attesi indicati nel comunicato stampa: Angela MERKEL(Germany), Mariano RAJOY (Spain), Jean-Claude JUNCKER (Luxembourg), Traian BASESCU (Romania), Viktor ORBÁN (Hungary), Donald TUSK (Poland), Fredrik REINFELDT (Sweden), Enda KENNY (Ireland), Valdis DOMBROVSKIS (Latvia), Boyko BORISOV (Bulgaria), Lawrence GONZI (Malta), Antonis SAMARAS (Greece), Jyrki KATAINEN (Finland), Pedro PASSOS COELHO (Portugal) and Nicos ANASTASIADES(Cyprus). Naturalmente ci sono anche José Manuel Barroso e Herman van Rompuy.