Un accordo politico sulle banche c’è, ma manca l’unanimità e si cerca di raggiungerla. Tutto rimandato “alle prossime settimane”, quindi, per cercare di tenere in piedi l’Unione europea. Il riassunto dell’ultimo consiglio Ecofin è senz’altro questo, con i ministri dell’Economia e delle Finanze dei Ventisette alla ricerca di un’intesa sulla proposta di nuove regole per gli istituti di credito che eviti l’ennesimo strappo con la Gran Bretagna. È il Paese d’oltremanica, ancora una volta, a tenere tutti col fiato sospeso. Con il premier britannico David Cameron che ha evocato un referendum sulla permanenza nell’Ue e una parte della nazione fortemente contraria all’ipotesi di introdurre tetti ai bonus dei manager, si è voluto concedere un’altra opportunità per cercare una sintesi con le istanze britanniche. “Oggi non ci si attendeva l’approvazione di un testo completo, perché un testo completo sulla Crd4 ancora non c’è”, ammette il commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier. “Oggi ci si aspettava che i ministri si pronunciassero sul compromesso raggiunto la settimana scorsa in sede di Trilogo”, ossia la riunione tecnica tra i rappresentanti delle tre istituzioni comunitarie.
L’accordo politico c’è, la decisione definitiva no. Ci sono “aspetti tecnici” da mettere ancora a punto: restano aperte le questioni relative ai bonus, alle tempistiche, alla remunerazione. “Ho delle preoccupazioni sui bonus”, ha ammesso il Cancelliere dello Scacchiere, ovvero il ministro delle Finanze britannico, Georges Osborne. Per questo la Germania ha chiesto di “trovare un mezzo per evitare un voto a maggioranza su un tema così importante” e procedere a Ventisette. Una richiesta accolta dai Paesi Bassi, ma anche dall’Italia. Il nostro Paese sottoscrive il compromesso, ma tende la mano. “Se ci fossero ancora dei giorni per trovare a livello tecnico un accordo all’unanimità sarebbe meglio, ma l’Italia sarà d’accordo con questa proposta di compromesso”, ha detto il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli.
Via libera dunque al testo che fissa il criterio del 100% ai bonus dei manager (vale a dire a un premio pari al massimo dello stipendio percepito), salvo diversa decisione presa a maggioranza degli azionisti (65% di chi detiene il 50% delle azioni o 75% senza quorum), che possono deliberare premi fino a due volte lo stipendio (criterio del 200%). Si stabilisce inoltre che al fondo di capitale bancario minimo per far fronte ai rischi (l’8% della liquidità disponibile) si possa aggiungere un capitale aggiuntivo fino al 3,5% delle riserve.
Non gradisce il prolungarsi delle trattative il Presidente del Parlamento Ue, Martin Shulz, che avrebbe preferito chiudere il dossier già oggi. “Sono molto dispiaciuto per la mancata decisione del Consiglio sul Crd4”, è stato il suo commento . “Sembra che uno Stato membro abbia serie difficoltà a sottoscrivere l’accordo”, ha detto riferendosi alla Gran Bretagna. “Ma l’Ue deve insistere per andare avanti sul manuale unico per le banche”.
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