Eurostat: riciclato solo un terzo dell’immondizia prodotta, siamo tra i peggiori nell’Unione
Record alla Romania: il 99% dei rifiuti si butta negli sversatoi senza nessun recupero
In Italia la maggior parte dei rifiuti continua a finire in discarica. Non è una novità, ed Eurostat conferma oggi la tradizione del nostro paese in tema di trattamento dell’immondizia. Nel 2011 l’Italia ha prodotto più rifiuti urbani della media europea (535 chili a persona contro la media comunitaria di 503 chili), e ha inviato nei siti di stoccaggio a terra ben oltre la media europea (il 49% di quanto prodotto in Italia rispetto al 37% di quanto gestito in Europa). Come risultato, l’Italia si colloca sotto le media Ue nel recupero e nel riciclo: a fronte di un 40% Ue di rifiuti urbani utilizzati per compostaggio e riciclo, il nostro paese registra un ritardo di sei punti percentuali (34%). In altre parole, i due terzi dei rifiuti urbani prodotti dagli italiani (66%) non vengono recuperati, ma gettati in discarica (49%) o inceneriti (17%).
Nonostante paesi tutt’altro che virtuosi, il quadro offerto da Eurostat mostra un’Unione europea sempre più votata al recupero e al riciclo. Se tra i ventisette si contraddistinguono per l’eccessivo uso delle discariche Romania (99%), Bulgaria (94%), Malta (92%), Lettonia e Lituania (88%), l’altra faccia delle medaglia mostra un’Unione europea dove il 40% dell’immondizia delle città è riciclata o compostata, il 27% in più rispetto al 2001. Un risultato reso possibile dalle performance di eco-sostenibilità dei paesi che più degli altri trattano i rifiuti, vale a dire Germania (45%), Irlanda (37%), Belgio (36%), Slovenia (34%) e Svezia (33%). Ma solo quattro paesi membri si distinguono per avere più del 50% della quantità di rifiuti urbani recuperata per riciclo e compostaggio: Germania (63%), Austria (62%), Paesi Bassi (61%), e Belgio (57%). Con il suo 34%, l’Italia è tredicesima in questa speciale classifica. Un paese a metà tra gli esempi da seguire e quelli da non emulare.
R.G.
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