Il Commissario Borg riferisce in Parlamento, ma i deputati lo accusano di non fare abbastanza
Duecento prodotti ritirati dal commercio, oltre a Findus coinvolte Nestlè, Auchan, Carrefour e Lidl
Lo scandalo della carne di cavallo colpisce ancora. L’Ikea è costretta a ritirare oltre alle famose polpette anche le salsicce dai punti di ristoro.
Duecento sono, fino ad ora, i prodotti alimentari ritirati dal commercio e oltre un miliardo di euro sono i danni provocati in Europa, Asia e America. Milioni di confezioni distrutte o ritirate e la generale psicosi hanno prodotto ingenti cali nei consumi. Lo scandalo ha colpito multinazionali come Findus, Nestlè, Auchan, Carrefour, Lidl. La contaminazione ha coinvolto anche ravioli, cannelloni, tortellini, lasagne, hamburger, polpette e altri alimenti a base di carne.
Secondo la Coldiretti lo scandalo della carne di cavallo ha messo in evidenza l’esistenza di un giro vorticoso di partite di carne che si spostano da un capo all’altro dell’Europa attraverso intermediazioni poco trasparenti. Un meccanismo che – precisa la Coldiretti – rende difficile risalire all’origine delle contaminazioni sia per le multinazionali che per le piccole aziende. L’organizzazione lamenta anche un grave ritardo della legislazione comunitaria nel garantire la trasparenza degli scambi commerciali, con ad esempio l’estensione a tutti i prodotti dell’obbligo di indicare la provenienza in etichetta.
Intervenendo in una audizione in commissione Ambiente e Sanità del Parlamento europeo, Tonio Borg, commissario UE alla Salute, ha affermato: “Lo scandalo della carne di cavallo mette in evidenza l’importanza di controlli adeguati e di sanzioni dissuasive”’ in caso di frodi alimentari. “Per rafforzare il carattere deterrente delle sanzioni – ha indicato Borg – la Commissione chiederà agli Stati membri di introdurre sanzioni pecuniarie applicabili in caso di violazione intenzionale delle regole, in materia di catena alimentare, per compensare il guadagno illecito che si è tentato di ottenere violando la legge”.
Non sono mancate le reazioni alle affermazioni di Borg, ritenute eccessivamente tiepide rispetto alla gravità dei danni. Per i Socialisti e Democratici i tagli alle ispezioni sulla sicurezza alimentare e chiedono una legislazione Ue più precisa e con sanzioni che evitino inganni nelle etichettature dei prodotti. “E’ un problema di fiducia. I consumatori vogliono sapere cosa mangiano e questa frode ha aperto una crisi nella nostra catena alimentare”, ha affermato Matthias Groote, Presidente della Commissione Ambiente.
“La Commissione sembra essere soddisfatta con l’attuale sistema di sicurezza alimentare nell’Unione europea, ma la frode è stata scoperta da un controllo casuale. Se non si cambia sistema un’altra frode potrebbe verificarsi”, sostiene Linda Mc Avan , del gruppo S&D, secondo la quale “dobbiamo sapere quante ispezioni sono condotte da parte delle amministrazioni nazionali, quali sono le regole di tali controlli – se sono annunciati, per esempio – e dovremmo tenere un registro di tutti i risultati delle ispezioni”.
È dura anche la reazione dell’europarlamentare Cristiana Muscardini, dei Conservatori e Social Riformatori: “Rimaniamo sconcertati dalle parole del Commissario Borg, sullo scandalo carne equina, che si ‘lava le mani’ imputando agli Stati membri di non aver effettuato controlli appropriati. Si dovrebbe riflettere sul problema legislativo dell’etichettatura delle carni”.
Irene Giuntella