Bruxelles trova un primo accordo sui tetti, non potranno essere superiori allo stipendio annuale
Finora premi record di 20 volte la busta paga iniziale. Schulz: “Sistema più giusto e sicuro”
Il bonus annuale dei banchieri non deve superare il loro stipendio annuale. Nella notte di ieri si è raggiunto un accordo tra la presidenza di turno irlandese dell’Ue e il Parlamento europeo. Il provvedimento, fortemente osteggiato da Londra, servirà a limitare le speculazioni finanziarie, a stabilizzare i mercati e calmare le proteste contro un settore ritenuto responsabile della crisi economica.
Per capire quale sia la portata del provvedimento basta fare un raffronto con gli stipendi attuali dei grandi banchieri, che pure negli ultimi anni stanno ricevendo forti tagli, anche se rimangono comunque cifre esorbitanti per qualsiasi cittadini normale. Il banchiere più pagato al mondo, il numero uno dell’americana JP Morgan, James Dimon, nel 2010 ha portato a casa quasi 21 milioni di dollari: il suo stipendio base era di 1 milione di dollari. Tra bonus vari ha in pratica moltiplicato per venti i suoi guadagni. In Europa tra i più pagati grazie ai bonus ci sono Alfredo Sàenz, della spagnola Banco Santander, che nel 2011 ha guadagnato 16 milioni di dollari e Josef Ackermann, di Deutsche Bank, che nello stesso anno ha intascato ‘solo’ 9 milioni di dollari.
Se il provvedimento arriverà ad approvazione definitiva queste maxi cifre nell’Ue non saranno più possibili, il rapporto tra bonus annui e stipendio dovrà rimanere di 1 a 1 o al massimo di 2 a 1. In casi particolari il bonus potrà essere pari a due volte lo stipendio annuale di un banchiere, ma solo se la maggioranza degli azionisti dell’istituto bancario approveranno il premio. Le banche dovranno anche assicurare riserve superiori di capitale di “altra qualità”, tecnicamente detto “Core Tier”, ovvero riserve di capitale sicuro, soldi veri e non solo azioni e altri strumenti finanziari che possono risentire degli andamenti dei mercati e mettere a rischio quindi la stabilità degli istituti. Infine i loro conti saranno resi più trasparenti. A partire dal 2015 le banche dovranno comunicare informazioni chiave come i profitti e le perdite, le imposte sul risultato economico, il fatturato, il numero di dipendenti e dei sussidi pubblici ricevuti.
“Abbiamo raggiunto il più completo pacchetto di regolamentazione bancaria nell’Ue. Le banche saranno stabilizzate e rese più resistente alle crisi”, ha affermato il relatore per il Parlamento Othmar Karas (Ppe). Gli altri relatori del progetto sono Udo Bullman (S&D), Sharon Bowles (Alde), Philippe Lamberts (Greens) e Vicky Ford (Ecr). “Il tetto ai bonus è uno strumento innovativo che a mio avviso rende il sistema economico più giusto e più sicuro. Bonus esuberanti fungevano da incentivo sbagliato per i mercati finanziari, incoraggiando gli operatori a comportamenti rischiosi a breve termine, favorendo gli investimenti puramente speculativi” ha aggiunto il Presidente del Parlamento Martin Schulz. Il leader del gruppo socialista, Hannes Swoboda, lo ha definito un accordo “fondamentale per porre fine alla cultura dell’irresponsabile assunzione di rischio nel settore bancario che ci ha portato al crollo della Lehman Brothers nel 2008”.
L’accordo politico dovrà ora essere approvato dal Consiglio europeo e dall’Aula di Strasburgo, la votazione è prevista nella sessione di aprile. Se approvato gli Stati membri dovranno includere le regole nella loro legislazione nazionale entro il primo gennaio 2014.
Alfonso Bianchi